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Sanremo 2023, i vertici Rai si difendono con i numeri da trionfo: ascolti e incassi da record. Il picco grazie ai Depeche Mode

12 Febbraio 2023 - 13:36 Redazione
Il bilancio di Amadeus e dirigenti della 73esima edizione del Festival

Erano 12.256.000 gli spettatori sintonizzati ieri sera per la serata finale del Festival di Sanremo, con il 66% di share. Il picco di ascolto è stato alle 22.01 durante l’esibizione dei Depeche Mode, quando è stata superata la cifra di 15,6 milioni di spettatori. Il picco di share (82,7%), invece, alle 00:44, proprio quando Amadeus leggeva i codici degli ultimi cinque cantanti in gara. Numeri che l’ad della Rai Carlo Fuortes ha giudicato «eccellenti» nella conferenza stampa post-festival di questa mattina. «Sanremo – sottolinea Fuortes – ci ha raccontato un universo giovanile che sta attraversando una fase di dirompente fermento creativo, ha fatto esprimere voci di una generazione che si è messa in movimento per crescere, per dimostrare di avere potenzialità enormi, per fare in modo che l’Italia sia sempre più protagonista in Europa e nel mondo con la musica e la cultura».

I numeri del Festival

Guardando ai numeri, infatti, quella che si è appena conclusa è stata per molti versi un’edizione di Sanremo da record. È stato il Festival con il maggior numero di artisti in gara (28), il primo a portare all’Ariston un presidente della Repubblica e a far registrare una media di share del 63,1%, la più alta dal 1995. E sono da record anche i numeri delle interazioni social – oltre 50 milioni – raggiunte in questi giorni, così come i ricavi della raccolta pubblicitaria, che – come sottolineato dall’ad Rai Gian Paolo Tagliavia – hanno superato per la prima volta nella storia la cifra di 50 milioni di euro. «Me ne torno a casa con un interrogativo più grande dell’anno scorso: l’Italia si è fermata davanti a queste cinque giornate, ma perché? – si è chiesto il direttore di Rai Uno Stefano Coletta -. Per il lavoro di qualità, per la musica, per la partecipazione delle istituzioni? Si è fermata perché ha partecipato al dolore dell’Iran? Perché ha vinto Mengoni? Perché Morandi, Ranieri e Al Bano hanno tracciato la nostra memoria? Non lo sappiamo, ma è accaduto».

Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

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