Elezioni regionali, Conte non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Parla la candidata del M5s: «Risultato insoddisfacente» – Il video
Verso le 18.30, a più di tre ore dalla chiusura dei seggi, il presidente del Movimento 5 stelle è entrato nella sede di via di Campo Marzio. I giornalisti attendono nella sala stampa le dichiarazioni del leader del partito più penalizzato dalle urne. Sono le 19.30 e Giuseppe Conte al momento, non si è mostrato davanti ai microfoni. A prendere parola, invece, è la candidata del Movimento, Donatella Bianchi: «Prendo atto del forte astensionismo, che mi preoccupa. Una regione in cui vota solo 37% degli aventi diritto è una regione parzialmente rappresentata. Bisogna tornare a credere nella politica e nei partiti. Speravo con la mia discesa in campo di rinvigorire il partito dell’astensionismo».
Il punto di Donatella Bianchi: «Non ci sentiamo responsabili della rottura con il Pd»
«È evidente che registriamo il successo di Francesco Rocca a cui ho già mandato un messaggio di auguri. Il nostro è un risultato insoddisfacente lontano dalle nostre ambizioni e aspettative. È stata una campagna molto veloce, la nostra proposta forse aveva bisogno di più tempo per essere comunicata in maniera più ampia, ma che resta come progetto e programma, con una visione progressista che vede al centro la transizione economica basata anche sugli obiettivi di una transizione ecologica e sociale ma con una visione di rilancio di un sistema regionale», afferma la candidata grillina, arrivata terza nella tornata elettorale. Sulla mancata alleanza con il Partito democratico, inceppatasi prima di partire anche per la questione termovalorizzatore a Roma, Bianchi è netta: «Una sommatoria algebrica senza una condivisione programmatica non premia». E rivendica la scelta dei 5 stelle di prendere le distanze, nel Lazio, dai Dem: «La nostra scelta ha visto nascere una nuova proposta progressista. Si riparte da questo. Non ci sentiamo responsabili della rottura con il Pd, ma leali e coerenti». Bianchi, in un passaggio, pone dei dubbi sull’effettiva rappresentatività della prossima amministrazione regionale: «Prendo atto del forte astensionismo, una Regione che ha visto il voto meno del 40% degli aventi diritto è una regione solo parzialmente rappresentata».
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