Salvini festeggia e blinda il governo: «Il gioco di squadra con Silvio e Giorgia funziona. Ora restituire fiducia a chi non ha votato»
È un Matteo Salvini ringallizzuto quello che poco prima delle 20 scende nella sala stampa di via Bellerio per commentare “a tutto tondo” il risultato del voto regionale che riconsegna Lazio e Lombardia al centrodestra con ampio scarto sui competitor. Nel primo pomeriggio, Salvini aveva commentato a caldo sui social semplicemente: «Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie Lazio», quindi si era concesso un breve siparietto video celebrativo con il “suo” Attilio Fontana, riconfermato governatore della Lombardia, ironizzando anche sul bacio tra Fedez e Rosa Chemical nell’ultima serata del Festival di Sanremo. Ora, dati alla mano – non definitivi ma sufficientemente solidi – il leader della Lega consegna la sua lettura completa del voto. «Mi porto a casa un risultato straordinario e inatteso», dice Salvini, che confessa di essere «stanco e con poca voce» al termine di una lunga giornata nella sede del Carroccio. «Questa è una vittoria di squadra dopo 100 giorni al governo: m’interessava fossero apprezzati e così è», dice il ministro dei Trasporti, per il quale il risultato nelle due regioni «conferma che il gioco di squadra con Silvio e Giorgia funziona. Li ho sentiti entrambi oggi e siamo tutti e tre reciprocamente soddisfatti». Poi però Salvini mette l’accento sulla performance tutt’altro che deludente – al contrario dei timori della vigilia – della sua Lega. «In alcune province lombarde la Lega e la lista civica di Fontana sono prime, e anche in alcuni territori del Lazio registriamo numeri che… tanta roba».
Amici e nemici
Il messaggio che deve uscire dalle urne per il centrodestra resta comunque per Salvini quello dell’unità. «Siamo al governo da quattro mesi e ci staremo cinque anni. Il competitor per me non è mai dentro la maggioranza, ma fuori», assicura, anche se il leader della Lega rifiuta di commentare i risultati dei partiti di opposizione. Più di un pensiero lo rivolge invece a chi ad andare non è votato, in entrambe le regioni (l’affluenza si è fermata al 40%, 30 punti in meno rispetto all’ultima tornata): «La gente pensa a lavoro, stipendio, mutuo, pensione, e a me interessa parlare a chi non ha votato. Dobbiamo capire come tornare a restituire loro fiducia», rimarca Salvini, che rivolge un pensiero in particolare a chi «non può permettersi una casa in affitto a Roma o a Milano e quindi non va a votare». L’ultima stoccata, Salvini la riserva ai media: o meglio ad alcuni di essi. «Ringrazio l’informazione tutta, soprattutto quella locale – perché quella nazionale non ha dato risalto a queste elezioni. Ci penseremo e ce ne occuperemo», promette.
Foto: ANSA / MATTEO BAZZI
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