Il ministro Tajani: «Il governo resta al fianco dell’Ucraina. Ma per ora no a nuovi decreti sulle armi»
Le parole di Berlusconi? Contano i fatti. L’Italia lavora per l’indipendenza dell’Ucraina al fianco della Nato e dell’Unione Europea. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista a Repubblica oggi corregge il leader di Forza Italia su Kiev. E garantisce che il suo partito è pronto a votare nuovi invii di armi. Che però non sono all’orizzonte a breve. Nel colloquio con Carmelo Lopapa Tajani è categorico: «Noi vogliamo la pace in Ucraina. Ma a un anno dall’inizio di questa disastrosa guerra che ha provocato migliaia di morti sappiamo che la si può raggiungere solo continuando ad armare l’esercito di Kiev. L’Italia sta dalla parte del popolo ucraino e farà di tutto perché la soluzione finale non sia una resa all’oppressore russo». E garantisce anche la piena assistenza umanitaria: con approvvigionamenti a militari e civili.
«Berlusconi vuole la pace»
Riguardo gli invii, Tajani dice che «il Parlamento ha autorizzato l’invio e abbiamo già varato il sesto decreto nelle scorse settimane. Io e il ministro Crosetto lo abbiamo illustrato in modo approfondito al Copasir. Ora stiamo lavorando con i francesi per inviare al più presto un sistema di difesa aerea (il Samp-T, ndr). Un nuovo decreto non è in preparazione. Ma in ogni caso Forza Italia lo voterebbe». Mentre Berlusconi «ha votato in Parlamento europeo le risoluzioni contro l’aggressione russa. A cominciare da quella durissima del primo marzo del 2022». Il presidente di Fi, secondo Tajani, «vuole la pace. La sua linea non si è mai discostata da quella del Ppe». E l’Italia «non è l’anello debole. Cercare soluzioni per fermare le armi non vuol dire essere deboli. Si tratta solo di favorire un percorso di pace nel modo più appropriato».
Le sanzioni
Tajani parla anche delle sanzioni alla Russia. «Continueremo nella strada intrapresa se non ci saranno segnali di cambiamento da parte di Mosca. Chi ha violato il diritto internazionale è la Federazione russa». Mentre sull’ipotesi di alleanza tra il Ppe e il gruppo dei conservatori di Meloni in Ue Tajani dice di essere «favorevole. Penso che una collaborazione con i socialisti sia ormai improbabile. Vedremo quali saranno i numeri dopo le elezioni, ma è la strada da seguire».
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