Caso Cospito, volantino della Fai minaccia un manager: «Verrà colpito a morte davanti alla famiglia»
Dopo la telefonata anonima dello scorso 2 febbraio che annunciava un attentato in arrivo a Bologna per il caso Cospito, ieri sera 15 febbraio è stato recapitato un volantino a diverse aziende italiane e a un giornale. A darne notizia è l’agenzia Adnkronos che riferisce come dietro ci sarebbe la Fai, la Federazione Anarchica informale. La lettera in questione è arrivata dentro una busta gialla e dattiloscritta. Tra le righe vi sono diverse minacce nei confronti di un manager: «È il soggetto ideale per la vendetta di Alfredo e di tutti i compagni in carcere. Verrà colpito a morte davanti alla famiglia». La Federazione descrive il manager sotto attacco come «l’anima nera delle operazioni di mercato (…), al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina».
«Può essere colpito in qualsiasi momento». Poi l’appello
Per la Fai è un «verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema». Alfredo Cospito, attualmente in sciopero della fame contro l’applicazione del 41-bis, è un membro della Fai, la quale è composta da diverse cellule in più paesi che agiscono in modo autonomo e informale: sono senza struttura gerarchica o associativa. «Per Alfredo Cospito fratello e compagno»: così inizia la lettera in cui la Fai afferma di «non dimenticare Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture».
L’obiettivo
L’obiettivo – annunciano nel volantino – potrebbe essere «colpito in qualsiasi momento». Chi scrive riferisce di conoscere le abitudini e gli interessi del manager. «Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni. La forza anarchica con le sue articolazioni condurrà una campagna di lotta senza fine contro i servi dell’industria della morte perché per distruggere le aziende bisogna colpire gli uomini, prosegue la lettera. E si conclude con un appello alla mobilitazione generale: «Invitiamo tutti i gruppi e i singoli Fai a colpire con ogni mezzo necessario».
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