Demenza frontotemporale: le cause e i sintomi della malattia di Bruce Willis
«Le condizioni di Bruce sono progredite e ora abbiamo una diagnosi più specifica: demenza frontotemporale»: con queste parole ieri, 16 febbraio, la coniuge e l’ex moglie di Bruce Willis hanno reso note le condizioni di salute della star del cinema, a meno di un anno dalla notizia del suo ritiro dalle scene. «Sfortunatamente, le difficoltà con la comunicazione sono solo un sintomo della malattia che Bruce deve affrontare. Anche se questo è doloroso, è un sollievo avere finalmente una diagnosi chiara», hanno aggiunto. La demenza frontotemporale è un disturbo del cervello, ma differisce dalla malattia di Alzheimer. È meno comune e conosciuto, secondo quanto spiega l’Associazione per la degenerazione frontotemporale.
La demenza frontotemporale: cause e sintomi
L’AFTD spiega che la demenza frontotemporale, o FTD, rappresenta un gruppo di disturbi cerebrali causati dalla degenerazione dei lobi frontali e/o temporali del cervello, quelli che sono generalmente associati alla personalità, al comportamento e al linguaggio. In rari casi, può causare anche problemi motori. I sintomi pertanto variano da comportamenti sociali inappropriati o compulsivi a frequenti cambi d’umore, fino all’apatia, e la difficoltà nell’uso e nella comprensione del linguaggio scritto e parlato. I sintomi, in ogni caso, variano da paziente a paziente perché dipendono da dove si sviluppa la malattia in ciascun paziente e da come si diffonde. Il disturbo può portare persino a polmonite, infezione o lesioni da caduta. Rispetto al caso dell’Alzheimer, colpisce pazienti più giovani: viene diagnosticata tra i 40 e i 60 anni.
L’afasia e le diagnosi sbagliate
Negli Stati Uniti, ad aver ricevuto una simile diagnosi sono state tra le 50mila e le 60mila persone. L’organizzazione aggiunge che viene spesso diagnosticata erroneamente come Alzheimer, depressione, Parkinson o una condizione psichiatrica, e in genere ci vogliono più di tre anni per una diagnosi accurata. Allo stesso Willis, inizialmente, era stata diagnosticata l’afasia, un disturbo del linguaggio che si verifica dopo un danno a parti del cervello. Sebbene non si conosca attualmente la causa esatta della demenza frontotemporale, diverse organizzazioni mediche affermano che esistono mutazioni genetiche collegate al disturbo. Non esiste un fattore di rischio noto per lo sviluppo della malattia. Al momento, non esiste una cura: l’AFTD afferma che non ci sono trattamenti che possano rallentarne o arrestarne la progressione. L’aspettativa di vita media dall’inizio dei sintomi va dai 7 ai 13 anni.