Bergamo, le frasi contro Paola Egonu mai rimosse, la denuncia del consigliere comunale: «Ha ragione lei. L’Italia è un Paese razzista»
«Egonu non è italiana, è nera». La scritta razzista comparsa sul muro di un sottopasso di via Carducci a Bergamo è ancora lì dopo un mese dalla segnalazione del consigliere comunale Simone Paganoni proprio riguardo al muro imbrattato d’odio. A distanza di tempo la frase razzista contro la pallavolista azzurra, insieme ad altre scritte omofobe, non è stata cancellata e a denunciare la totale indifferenza o distrazione è ora lo stesso Paganoni che su Facebook spiega: «Sono lì da più di un mese, perché le ho fotografate per la prima volta all’inizio di gennaio. Ho immediatamente segnalato la cosa alle operatrici dell’ipermercato Conad». E ancora: «Un paio di giorni dopo erano ancora lì, ma ho pensato di lasciare a chi di dovere un po’ di tempo per rimuovere quelle parole vergognose».
Ieri il nuovo sopralluogo da parte del consigliere: «Ormai sono trascorsi più di 35 giorni e nulla è cambiato. Una vera vergogna. Nessuno si è degnato di passare una mano di vernice su quelle scritte ignobili. La prima che offende pesantemente la giocatrice della nazionale italiana di pallavolo, la seconda che auspica la morte degli omosessuali per mezzo dei famigerati gas utilizzati nelle camere della morte dei campi di concentramento nazisti (con annesso errore di trascrizione del gas). Una vera vergogna». La pallavolista azzurra ha partecipato come co-conduttrice all’ultimo Festival di Sanremo pronunciando parole importanti sul clima razzista che le è capitato spesso di respirare in Italia.
«L’anonimo autore di quelle scritte ha compiuto un gesto tanto più vergognoso perché arriva a poche settimane di distanza dalla Giornata della memoria e, come se non bastasse, dimostra che quanto dichiarato da Paola Egonu sul palco dell’Ariston durante il Festival di Sanremo è purtroppo assolutamente corretto», continua Paganoni, in riferimento alla definizione di Italia come paese razzista data dall’atleta.
«L’Italia è tuttora un Paese razzista, almeno a giudicare dai muri di quel sottopasso e anche da alcuni commenti social seguiti alla mia segnalazione. C’è chi ritiene normale non considerare Egonu italiana perché di colore. Dobbiamo lavorare ancora molto in questo senso». Nel frattempo la catena Conad ha fatto sapere di non avere in gestione il sottopasso in questione. Ma il direttore del Centro Commerciale di Bergamo ha nelle ultime ore deciso di prendersi comunque l’impegno: «Interverrò personalmente e quelle scritte verranno rimosse al più presto», ha spiegato Gaetano Maugeri a Repubblica, «il nostro staff non passa così spesso in quel punto e io non ne sapevo nulla».
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