In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
FACT-CHECKINGCinaCinemaComplottiCoronavirusFake newsVideo

Le riprese di un set cinematografico cinese sono state usate per diffondere teorie del complotto sulla pandemia Covid-19

18 Febbraio 2023 - 02:36 Ludovica Di Ridolfi
Le riprese sono state pubblicate da una delle attrici per ringraziare l'impegno dei medici durante la pandemia

A distanza di tempo dallo scoppio della pandemia da Coronavirus, in molti ancora non si capacitano di quanto accaduto. Nella ricerca incessante di prove volte a dimostrare come in realtà quanto vissuto dal mondo sia stato solo una messinscena architettata dai media occidentali e dai poteri forti, i sostenitori di questa narrazione rintracciano spesso video e immagini che dimostrerebbero la tesi. Almeno, dal loro punto di vista.

Per chi ha fretta:

  • Circola un video in cui tre operatori sanitari che sembrano indossare indumenti di prevenzione anti-Covid sono circondati da una troupe.
  • Una delle tre persone si accascia a terra gettando un urlo straziante, mentre le telecamere la riprendono.
  • La clip viene usata per sostenere che le informazioni che arrivano sul Covid non sono altro che una montatura.
  • In realtà però il set è quello di un dramma basato su alcune storie vere legate alla lotta alla pandemia.

Analisi

Tre persone bardate da capo a piedi nel rispetto – apparentemente – delle normative per prevenire il contagio da Covid-19. La terza, quella al centro, improvvisamente si accascia e lancia un urlo straziante. La scena è drammatica e lascerebbe supporre che sia accaduto l’ennesimo decesso collegato al virus, se non fosse che i tre sono circondati dagli operatori di una troupe che in maniera solerte riprende ciò che sta accadendo. Questo ha portato moltissimi utenti sui social a supporre che siamo al cospetto della dimostrazione di come le immagini e i video provenienti dalle aree più colpite dal virus non siano altro che una montatura architettata ad arte. «Il mondo intero è un palcoscenico. Anche alcune clip che vedete dalla Cina vengono messe in scena», commenta chi condivide il video.

Il video è stato molto condiviso, e da molti utenti diversi. Lo stesso video è stato pubblicato anche su Bitchute con il titolo “[IT’S ALL LIES] CINA: ATTORE DELLA CRISI”, insieme agli hashtag #vaccino e #genocidio. La clip è stata anche vista e condivisa su altre piattaforme di social media come Telegram e Reddit, e viene sempre affermato che le riprese siano utili a ingannare il mondo sul Coronavirus.

Per capire quale sia la verità, è innanzitutto utile capire dove ci troviamo. Un’insegna sullo sfondo del luogo ripreso ci fa immediatamente dedurre che siamo in Cina. Le lettere che vediamo spiccare in rosso ci aiutano anche a risalire al luogo specifico: l’Eastern Greenland Hospital di Kunshan. Combaciano le mura, le finestre, la scritta in rosso, così come l’alternanza tra la vegetazione e la strada in cemento.

L’origine del video

A questo punto possiamo avviare una ricerca per parole chiave sui motori di ricerca cinesi. E soprattutto sui social media: in particolare su Douyin, il «TikTok cinese» lanciato nel settembre 2014, inizialmente con il nome Musical.ly. Sul social troviamo alcuni video, risalenti allo scorso agosto. Nel primo, la didascalia – tradotta dal cinese – recita: «Come attrice, recitare un ruolo importante in un dramma anti-pandemia ha davvero un impatto profondo. Mi sento totalmente connesso con la trama!».

La didascalia del secondo, invece, afferma: «Ho indossato l’intero set di dispositivi di protezione individuale per tutta la giornata delle riprese. Quasi non riuscivo a respirare. Sento profonda gratitudine per il virtuoso lavoro dei nostri guerrieri in bianco».

Alla luce di questi materiali, possiamo fare subito alcune considerazioni. Innanzitutto, non vi è alcun dubbio che il luogo e il momento dei video postati siano perfettamente sovrapponibili a quelli della clip incriminata. In secondo luogo, le frasi sopracitate ci portano a pensare che siano in corso le riprese per un dramma sulla pandemia, e che chi ha girato e postato i video sia un membro del cast.

La proprietaria dell’account si è infatti descritta come uno degli attori che interpretano il ruolo di medici. Partendo da lei riusciamo a risalire anche a un altro post pubblicato su Kuaishou, un’ulteriore piattaforma cinese di social media basata su video. Dal testo che lo accompagna, deduciamo che il dramma stava ricreando un episodio avvenuto nella vita reale, e che l’attrice ha interpretato il ruolo di una dottoressa che piangeva suo marito, anche lui medico, morto per combattere la pandemia.

A giudicare dai contenuti pubblicati, la proprietaria del profilo è un’attrice e conduttrice televisiva di Shanghai, che vanta diverse apparizioni sullo schermo. I colleghi di Annie Lab, membri dell’International Fact-Checking Network, sono riusciti a contattarla, lo scorso giugno, tramite una live chat. Oltre a confermare la ricostruzione, ha detto loro che le riprese del dramma che ha dato origine alla bufala sono state completate, anche se l’opera non sembra ancora uscita nelle sale o sulle piattaforme. In ogni caso, una cosa è certa: non sono frame girati dai giornalisti bugiardi per infinocchiare il pubblico mondiale riguardo l’esistenza della pandemia. Diversi drammi cinesi relativi al Covid-19 sono comunque già stati prodotti e pubblicati. Ad esempio, solo nel 2020, sono usciti With You (​​在一起) e Heroes in Harm’s Way (最美逆行者), che si ispirano alle storie vere di guerrieri quotidiani contro la pandemia. Alcuni come Chinese Doctors (中國醫生) si sono concentrati sulle storie degli operatori sanitari in prima linea a Wuhan, dove è stato identificato il primo caso di COVID-19 nel dicembre 2019.

Conclusioni

Il video che riprende tre operatori sanitari, di cui uno che urla davanti alle telecamere, non dimostrano affatto che la pandemia da Coronavirus sia tutta una messinscena. Le immagini, infatti, provengono da un set in Cina, come dimostrano i post di un membro del cast sui social nazionali.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche:

Articoli di FACT-CHECKING più letti