Dalla dottoressa di Madame e Camila Giorgi 320 pazienti da tutta Italia: come funzionava il sistema dei vaccini falsi
Artisti, atleti, poliziotti, farmacisti, imprenditori. Arrivavano a Vicenza da ogni parte in Italia con lo stesso obiettivo: ottenere un green pass anche senza la vaccinazione anti-Covid. Nella città veneta è stata scoperta nei mesi scorsi la più grande fabbrica di vaccini falsi in Italia, che ha coinvolto – tra gli altri – anche la cantante Madame e la tennista Camila Giorgi. In totale sono ventiquattro le persone indagate dalla procura di Vicenza per falso ideologico e due i medici vicentini accusati di aver messo in piedi il sistema per aggirare l’obbligo di green pass. Si tratta di Daniela Grillone ed Erich Goepel, arrestati nel 2021 e poi tornati in libertà. A distanza di due anni esatti dal loro arresto, il Corriere della Sera ha ricostruito l’inchiesta della procura di Vicenza mettendo insieme tutti gli atti e i verbali prodotti finora. Se il dottor Goethe ha preferito rimanere sempre in silenzio davanti alle domande degli investigatori, la dottoressa Grillone si è concessa a sei interrogatori, di cui l’ultimo il mese scorso. «Tra l’1 aprile e il 23 dicembre 2021 ho somministrato 1.940 vaccini, dei quali 640 falsi e 1.200 veri. Il totale dei pazienti che hanno beneficiato della falsa vaccinazione Covid sono 320», ha confessato la dottoressa ai pm.
Il racconto della dottoressa
Grillone, però, sostiene di aver agito in buona fede, somministrando a volte una soluzione fisiologica, altre volte l’estratto di echinacea, usato dagli erboristi per migliorare le difese immunitarie. La dottoressa, però, ha spiegato di averlo fatto solo per salvare i pazienti più fragili, che si rivolgevano a lei lamentando tumori o altre patologie gravi. In realtà, i documenti raccolti dalla Procura mostrano che Grillone compilava false fatture per presunte sedute di ozonoterapia, chiedendo in cambio «il corrispettivo di 50 euro senza fattura e 80 o 90 euro con la fattura». In merito alle due «pazienti Vip», la dottoressa vicentina ha detto agli agenti di non aver mai visto Madame, ma di aver seguito da vicino il caso di Camila Giorgi. «Confermo che nessuno dei vaccini della famiglia Giorgi è stato effettivamente somministrato», ha detto agli investigatori.
La linea di difesa
Nei suoi interrogatori, la dottoressa ha ribadito più volte di non essere contraria alla somministrazione di vaccini, ma di nutrire qualche dubbio in merito a quello anti-Covid. «L’ho detto centinaia di volte: non sono una no vax. Io mi sono fatta l’antinfluenzale, l’antimalarica, l’antitetanica. Insomma, tutto quello che c’era. E anche i miei pazienti si facevano tutto», ha detto Grillone. «Però quando hanno capito che questo era un farmaco diverso, che creava problemi, allora tutti si sono un po’ preoccupati per la loro vita. Vedevano troppi morti in giro…». Per il suo “aiutino” ai pazienti no-vax, Grillone e il suo collega sono indagati per falso e truffa ai danni dell’Ulss, l’azienda sanitaria locale. Per gli avvocati Lina Manuali e Giorgio Destro, che difendono due dei pazienti indagati, «il tema di fondo è la libertà di una persona di non farsi vaccinare». «Chi si è rivolto a quei due medici l’ha fatto per legittima difesa: non spetta allo Stato decidere se sacrificare la vita e la salute dei cittadini», sostengono i legali. Una linea che almeno per ora sembra non aver convinto il giudice, che ha fermato qualsiasi domanda rischiasse di spostare il nocciolo della questione a temi più ampli, come appunto la libertà di scelta in tema di vaccinazione. «Stiamo esaminando l’indagata sul fatto che le vaccinazioni fossero state realmente effettuati o meno», ha rimproverato agli avvocati difensori.
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