Che cosa è il mercoledì delle ceneri, che obblighi ha il digiuno per i cattolici, quali per i protestanti, quali per gli anglicani e gli ortodossi. Cosa e quando si può mangiare e cosa no
In quasi tutta Italia per i cattolici ma anche per i cristiani mercoledì 22 febbraio è il Mercoledì delle Ceneri nonché il giorno di inizio della Quaresima. Quasi tutta perché a Milano e nella Lombardia che segue il rito ambrosiano alternativo a quello romano si festeggia ancora il Carnevale e la Quaresima inizierà domenica 26 febbraio quando il vescovo di Milano monsignor Mario Delpini celebrerà in Duomo l’Eucarestia e imporrà le ceneri ai fedeli.
Ricordati che sei cenere
L’imposizione delle ceneri ha significato simbolico di inizio di un periodo di penitenza che si concluderà il giovedì santo prima della Pasqua. Le ceneri hanno origine nell’Antico Testamento come simbolo della fragilità dell’uomo. Così è nella Genesi: «Riprese Abramo e disse: “Ecco che ricomincio a parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…”» (Gen 18,27). Ed è pure in tanti altri passaggi biblici come questo contenuto nel libro della Sapienza : «Siamo nati per caso e dopo saremo come se non fossimo nati. È un fumo il soffio delle nostre narici, il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore. Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere e lo spirito si dissiperà come aria leggera» (Sap 2, 2-3).
Per chi vale il digiuno: esentati i minorenni e gli ultrasessantenni
Il Mercoledì delle Ceneri è anche giorno di digiuno ecclesiastico e di astinenza dalle carni, uno dei due giorni obbligatori per i cattolici (l’altro è il Venerdì Santo). Per i milanesi e i seguaci del rito ambrosiano il digiuno obbligatorio è invece spostato al primo venerdì di Quaresima. L’obbligo del digiuno e dell’astinenza dalle carni scatta dalla maggiore età. Fino al 1983 era dai 21 anni in su, da quell’anno in poi l’obbligo vale per chi ha compiuto 18 anni e fino ai 60 anni compiuti. Dal digiuno sono dispensati quindi tutti gli anziani come tutti gli ammalati indipendentemente dall’età, e i parroci possono dispensare altri fedeli commutando il digiuno in altri tipi di astinenza: ad esempio dal fumo, dall’alcol e perfino dalla televisione. Dall’astinenza delle carni invece sono dispensati solo i cattolici minori di 14 anni.
Si salta un solo pasto. E nell’altro consentiti pesce, uova e latticini
Non è un digiuno radicale quello delle comunità di cattolici: si tratta in sostanza di saltare un pasto nella giornata. La legge del digiuno è codificata nella costituzione apostolica “Paenitemini” di Paolo VI e «obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle consuetudini locali approvate». L’astinenza dalle carni è un invito alla moderazione alimentare in un giorno di penitenza, e non è così assoluto come per i vegani: i cattolici anche il Mercoledì delle ceneri possono cibarsi (nell’unico pasto previsto) di uova e possono mangiare carne di pesce come bere latte di origine animale. Essendo un invito alla penitenza, i vescovi italiani però avvertono: «La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi” (“Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza» – Nota pastorale Cei, 21 ottobre 1994). Pesce sì, ma che sia povero: non ha senso aderire al precetto del Mercoledì delle ceneri (come a quello dell’astinenza delle carni dei venerdì di Quaresima) facendosi un’abbuffata di pesce crudo o una catalana di astice accompagnata da vini pregiati. Ma si possono mangiare nell’unico pasto dei giorni di digiuno e in quelli di astinenza dalle carni frutta e verdura senza limitazione particolare.
In Quaresima meno fumo, alcol, divertimento e tv
Per tutta la Quaresima anche nei giorni in cui non scatta il precetto i cattolici sono tenuti secondo la stessa nota pastorale della Cei sopra citata ad osservare alcune regole di moderazione generale. Si citano espressamente da evitare: «il consumo alimentare senza una giusta regola, accompagnato a volte da un intollerabile spreco di risorse; l’uso eccessivo di bevande alcoliche e di fumo; a ricerca incessante di cose superflue, accettando acriticamente ogni moda e ogni sollecitazione della pubblicità commerciale; le spese abnormi che talvolta accompagnano le feste popolari e persino alcune ricorrenze religiose; la ricerca smodata di forme di divertimento che non servono al necessario recupero psicologico e fisico, ma sono fini a se stesse e conducono ad evadere dalla realtà e dalle proprie responsabilità; l’occupazione frenetica, che non lascia spazio al silenzio, alla riflessione e alla preghiera; il ricorso esagerato alla televisione e agli altri mezzi di comunicazione, che può creare dipendenza, ostacolare la riflessione personale e impedisce il dialogo in famiglia».
Le regole per gli ortodossi
Per gli altri cristiani non cattolici le regole sono diverse a seconda del rito. Gli ortodossi non praticano digiuno e astinenza nei periodi di festa: settimana di Pasqua, settimana che precede il Natale e settimana che precede la “Grande Quaresima”. Quest’ultima, che partirà lunedì 27 febbraio e si concluderà sabato 15 aprile, è interamente periodo di digiuno, come nel resto dell’anno lo sono i giorni di mercoledì e di venerdì. Per loro il digiuno è divieto di mangiare il mattino (la prima colazione) e dopo l’ora sesta (il pranzo), mentre si mangia cena. L’astinenza dalle carni è totale, ed è estesa anche al pesce, alle uova, al latte e ai latticini. Sono vietati nei giorni di digiuno anche vino, bevande alcoliche e olio di oliva. Però ci sono eccezioni dettagliate nel calendario liturgico: se nel periodo cade una festa importante del Signore il digiuno è soppresso. Nel caso cada una festa mariana il digiuno è mitigato e sono concessi olio, vino e pesce. Lo stesso accade per santi molto importanti, mentre per alcuni santi di livello inferiore sono concessi solo olio e vino ma non le carni, le uova, latte e latticini.
Quest’anno per gli anglicani “digiuno energetico”
Per la chiesa anglicana le regole sono più simili a quelle dei cattolici. Ma in questo 2023 alcuni vescovi hanno proposto un “digiuno energetico”, invitando i fedeli a limitare in alcuni giorni le emissioni di carbonio. Come? Non facendo andare la lavastoviglie un giorno alla settimana e svitando almeno una lampadina in una stanza della casa per tutta la Quaresima per sostituirla il giorno di Pasqua con una a basso consumo. La proposta è arrivata dal vescovo anglicano di Londra, Richard Chartres e dal vescovo di Liverpool, James Jones.
I protestanti decidono ognuno per sé
Per gli altri protestanti, ad iniziare dai luterani, il digiuno non può essere un obbligo, ma una scelta personale del fedele. Una sorta di esercizio spirituale che insegni a disciplinare il proprio corpo e che deve essere affidato nei modi e nei tempi alla libera responsabilità del fedele. Alcune comunità protestanti consigliano però di praticare il digiuno durante la Quaresima scegliendo i giorni di giovedì o di venerdì.