Tananai si racconta dopo il riscatto a Sanremo: «Piaccio alla Vanoni. Ma non riesco a prendermi sul serio…»
Reduce da un Sanremo che ha visto il suo riscatto, Alberto Cotta Ramusino – in arte Tananai – si racconta al Corriere della Sera. Dopo aver suscitato la simpatia del pubblico e attirato l’attenzione di Fedez, con il quale ha collaborato insieme a Mara Sattei al singolo La dolce vita, il 27enne milanese è tornato sul palco dell’Ariston tra i big, con il brano Tango. Ed è riuscito a conquistare il quinto posto nella classifica finale: un balzo deciso rispetto all’edizione precedente, dove si era posizionato ultimo. Ma sembra accogliere i successi con la stessa leggerezza dei fiaschi: «Non riesco a prendermi troppo sul serio, nella vita di tutti i giorni mi piace scherzare su tutto, faccio battute che fanno ridere solo me, twitto scemenze», racconta al Corriere.
L’ascesa
Ammette che, nella preparazione del Festival 2022, ha peccato di «superficialità»: «Nell’ultimo anno con le esperienze che ho accumulato ho capito che ci tengo a rispettare il mio pubblico e chi mi ascolta, cerco di prendere più seriamente il lavoro in sé». «Ma – puntualizza – non mi sento di colpo bravo». Forse a incidere sulla sua scelta di intensificare l’impegno è stata «la pioggia di critiche» che l’ha travolto l’anno scorso: «Mi hanno fatto molto male i tanti commenti che leggevo, non per i contenuti, ma soprattutto per la quantità di persone che mi stroncava, così arrabbiate solo perché avevo stonato». Adesso che, dopo l’abbandono degli studi in Architettura e l’iniziale reticenza dei suoi genitori di fronte alla scelta di abbracciare la strada della musica, il successo è arrivato, svela anche «il primo regalo che si è fatto»: «Non ho particolari passioni materiali, non mi interessano né i vestiti né le macchine. L’unico lusso che mi sono concesso è una casa normale in affitto. Prima abitavo in una caverna senza porte e senza finestre, ora sto in un’abitazione che ha tutte le cose al suo posto».
I retroscena sanremesi
Tananai si lascia andare anche al racconto di qualche retroscena avvenuto le scorse settimane nel corso della kermesse: «Mi hanno fatto piacere tanti gesti. Ho incrociato Ranieri che mi salutato come se fossimo grandi amici; ho pensato: che figo si ricorda di me. Ci siamo abbracciati e abbiamo fatto due chiacchiere». E ancora: «Appena sono sceso dal palco il mio manager mi ha chiesto dell’esibizione e io: sì figo, ma Bianconi dei Baustelle mi ha detto che gli piace il mio pezzo. E poi Ornella Vanoni che mi è passata di fianco e con quella sua voce mi ha sussurrato: tu mi piaci ragazzo, sei molto interessante…». Spezza poi una lancia a favore di Blanco, che, come ormai noto, ha distrutto la scenografia sul palco prendendo a calci i fiori. «È un ragazzo, ha chiesto scusa e deve finire lì. A me da ragazzino capitava di prendermela soprattutto con me stesso, ero una testa calda, molto irrequieto, sono sempre stato il mio primo giudice inflessibile», commenta Tananai. Alla domanda su quali sciocchezze abbia commesso in passato, risponde: «Ho l’imbarazzo della scelta, e molte è meglio se non le racconto. Diciamo la volta che ero a Valencia, sono uscito senza telefonino, poi ho conosciuto delle persone, sono stato con loro, mi sono perso, sono arrivato in una città vicina, ho dormito in stazione. Il giorno dopo con tanto tempo e tanta pazienza ho capito dove dovevo andare…».
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