Il piano cinese per la pace non convince la Nato: «Pechino non è credibile, non ha mai condannato l’invasione»
«La posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina» ribadita da Pechino in un documento pubblicato in mattinata, è stato cautamente accolto da Kiev definendolo un «buon segnale», ma criticato dalla Nato che ha accusato le autorità cinesi di non «essere credibili, poiché non hanno mai condannato l’invasione della Russia». Anche perché, ricorda il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg da Tallin, Pechino «ha firmato qualche tempo prima dell’invasione russa un accordo per una partnership senza limiti con Mosca». E sulla possibilità che la Cina fornisca armamenti a Mosca, il numero uno della Nato ha spiegato: «Non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati ma cosa vediamo è che ci sono indicazioni che la Cina potrebbe farlo». Il documento pubblicato nell’anniversario dell’aggressione russa a Kiev, che include 12 punti, per l’Unione europea si profila più come un insieme di punti di vista per raggiungere la de-escalation che come un vero e proprio “piano di pace”. «La Cina ha rilasciato un documento di posizione, non una proposta di pace», ha detto l’ambasciatore europeo in Cina, Jorge Toledo. Tuttavia, fa sapere da Pechino Toledo, «Se il documento di posizione è un segnale positivo per l’Ucraina, allora lo è per l’Ue, anche se lo stiamo studiando attentamente».
Secondo l’ambasciatore, però, la Cina dovrebbe adempiere «alla propria responsabilità di difendere la Carta dell’Onu di fronte all’aggressione della Russia», ha aggiunto nel corso di una cerimonia tenuta questa mattina nella capitale cinese e dedicata al primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, alla quale hanno partecipato molti diplomatici non solo europei in segno di solidarietà. Pechino ha una «responsabilità speciale» in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu: «Se questo sia compatibile con la neutralità, non ne sono sicuro, dipende dal significato della neutralità», ha aggiunto Toledo. «La Cina – continua – deve sostenere, difendere e promuovere i valori che vengono gravemente violati dall’aggressore in questa guerra, e deve supportare gli obiettivi e i valori dell’Onu, soprattutto quando si tratta di guerra e pace», ha concluso.
Più dura, invece, la reazione del presidente tedesco Frank Walter Steinmeier, secondo cui è «discutibile» il ruolo costruttivo della Cina nella guerra in Ucraina. «Se lo è la Cina non deve parlare solo con la Russia, ma anche con l’Ucraina», ha aggiunto. Della stessa posizione anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz che, stando alle parole del suo portavoce, «è importante che Pechino parli direttamente con Kiev». Nonostante sia stato «un bene che la Cina abbia assunto responsabilità e presentato le sue proposte per una tregua», ha continuato, nel documento presentato «mancano ancora elementi importanti».
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