Ha un infarto mentre guida un Tir con liquido infiammabile, così Giovanni Gaito ha evitato una strage sulla A1 prima di morire
Un camionista di 40 anni, Giovanni Gaito, è stato colto da un malore improvviso mentre era alla guida della sua auto, ma prima di perdere i sensi è riuscito ad accostare ed evitare un incidente potenzialmente letale in autostrada. È successo ieri sera, 23 febbraio, attorno alle 19.30 sull’A1 nel tratto tra Frosinone e Ceprano, in direzione sud. Il suo tir trasportava liquido infiammabile, riferisce il Corriere della Sera. Poco dopo aver accostato il mezzo, il 40enne originario di Saviano (Napoli) non ce l’ha fatta ed è morto. Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un infarto. Da quando ha avvertito il malore l’uomo ha iniziato a procedere a zig zag in autostrada e gli automobilisti attorno, comprendendo il pericolo imminente, hanno creato una sorta di «barriera» tra l’autocisterna e le auto che arrivavano. Oltre ad avvertire la polizia stradale. A quel punto sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco di Frosinone, le forze dell’ordine e il personale del 118, il quale non ha potuto fare altro che constatare il decesso. In quel frangente, la polizia ha fatto chiudere due corsie dell’autostrada in direzione Napoli così da poter consentire le manovre di soccorso. Mentre una terza è stata utilizzata per far defluire il traffico. Di conseguenza si sono creati chilometri di coda.
Il ricordo degli amici
Sconcerto e dolore a Saviano, dove l’uomo viveva con la famiglia, moglie e due figlie piccole. «Giovanni era un ragazzo d’oro, amico di tutti. La sua risata, i suoi aneddoti, erano contagiosi – racconta un amico del 40enne a Today -. Alcuni anni fa un fratello ebbe un incidente stradale e rimase ferito in modo molto grave, ma riprese a vivere. Per Giovanni, purtroppo, la vita è stata crudele. Rimarrà sempre nei nostri cuori. Per Saviano è una perdita gravissima». Concorda anche Susy, altra amica di lunga data: «Su di lui non posso che avere parole bellissime. Amico di tutti, non l’ho mai visto triste o arrabbiato. Aveva un sorriso per ogni occasione, ho tanti ricordi con lui legati all’adolescenza. Ne abbiamo fatte di vacanze nello stesso posto… e con lui ci si divertiva solo. È stato un colpo leggere la notizia».
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