Russia, ancora stallo sulle sanzioni Ue: lo scontro tra Italia e Polonia sull’import di gomma sintetica frena l’accordo
Continua lo stallo sul decimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Il nodo da sciogliere, e sul quale si stanno contrapponendo gli interessi di Roma (sostenuta da Berlino) e Varsavia, riguarda l’import della gomma sintetica. L’intero provvedimento, preannunciato dalla presidente di Commissione Ursula von der Leyen durante la sua visita a Kiev di inizio febbraio, sarebbe dovuto essere adottato in vigore entro l’anniversario del conflitto in Ucraina. Al momento, però, sembra permanere l’impasse, tanto da spingere la presidenza svedese dell’Ue a sospendere l’ennesima riunione dei Rappresentanti permanenti dei 27, riunita oggi, 24 febbraio, per raggiungere un accordo e varare il pacchetto di sanzioni. La Commissione europea ha suggerito di fissare un limite di quote all’import di gomma sintetica a 560mila tonnellate metriche, ma il compromesso non ha soddisfatto Varsavia che nella notte tra il 23 e il 24 febbraio ha «presentato una proposta di compromesso» che prevede «periodi di transizione adeguati e un meccanismo per ridurre la quota su base mensile». A spiegare l’iniziativa è stato il rappresentante permanente polacco, Andrzej Sados, auspicando un feedback positivo da parte «dei due Stati membri (Italia e Germania, ndr) che vogliono importare questi prodotti dalla Russia». In questo contesto, però, Roma sembra non voler sciogliere le riserve. I dubbi, avevano spiegano diverse fonti diplomatiche, riguardano soprattutto i probabili effetti negativi dell’embargo sui prezzi e sulla competitività sia interna che esterna dell’Ue. E, allo stesso tempo, l’incertezza dell’impatto della misura sull’economia russa. L’idea resta comunque quella di avviare la procedura scritta nella giornata di oggi, 24 febbraio, ma, sull’intesa unanime necessaria al Coreper, serpeggia via via meno ottimismo e si considerano le richieste della Polonia sulla gomma sintetica frutto di eccessiva rigidità da parte di Varsavia.
Foto copertina: ANSA/OLIVIER HOSLET | Il Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri presso l’Unione europea (Coreper)
Leggi anche:
- Il piano della Cina per la pace tra Russia e Ucraina: nei 12 punti il Cessate il Fuoco e il no alle sanzioni
- Russia, in barba alle sanzioni il capo dei mercenari Wagner avrebbe guadagnato 250 milioni di dollari da estrazione di oro, diamanti e petrolio
- Lo schiaffo di Putin agli oligarchi: «Non dispiace a nessuno se vi hanno tolto yacht e soldi»
- Il Parlamento Ue chiede nuovi aiuti militari per Kiev: «Usiamo i beni russi congelati per ricostruire l’Ucraina»
- Von der Leyen annuncia nuove sanzioni alla Russia: «Putin costretto a vendere le riserve d’oro» – Il video