Il sondaggio sugli italiani e la guerra in Ucraina: in maggioranza contrari all’invio di armi, ma solo il 7% sta con la Russia
Oggi l’«Operazione Speciale» di Vladimir Putin in Ucraina compie un anno. L’invasione del paese guidato da Volodymyr Zelensky da parte della Russia ha cambiato la storia d’Europa. Forse in modo irreversibile. E ha spinto l’Occidente a sostenere Kiev. Una scelta effettuata in ambito Nato che ha diviso le opinioni pubbliche mondiali. Il Corriere della Sera pubblica oggi i risultati di un sondaggio di Ipsos. L’istituto guidato da Nando Pagnoncelli illustra in che modo l’opinione pubblica italiana si schiera riguardo la guerra e l’invio di armi. La rilevazione è stata effettuata tra 21 e 23 febbraio. Sull’invio delle armi i risultati sono piuttosto netti: il 45% è contrario e il 34% è favorevole. Qui il dato interessante è un altro: anche gli elettori di Fratelli d’Italia sono in maggioranza contrari (47% contro 39%).
Favorevoli e contrari
Nella coalizione di centrodestra gli elettori della Lega sono ancora più a sfavore: 55% contro 32%. Mentre quelli di Forza Italia sono favorevoli: 51% a 40%. I risultati si ribaltano tra gli elettori del Partito Democratico: 52% contro il 36% di contrari. E tra quelli del Terzo Polo formato da Azione e Italia Viva: 55% a 33%. Invece nel Movimento 5 Stelle la linea è di nuovo ostile all’invio: 54% contro 30% di favorevoli. «Gli italiani confermano di essere preoccupati (tra molto e abbastanza sono il 79%) per il perdurare del conflitto – spiega Pagnoncelli -. Lo sono soprattutto per le sue ricadute economiche (il 49%) più che per le conseguenze umanitarie (14%)». E sta crescendo anche il timore che la guerra possa «degenerare in un conflitto mondiale». Il 30% del campione di Ipsos è convinto che la guerra durerà ancora per diversi anni.
La durata del conflitto
Mentre per il 30% ci vorrà almeno un altro anno per arrivare al cessate il fuoco. Per quanto riguarda con chi si schierano gli italiani, la maggioranza è a favore di Kiev (47%) rispetto a Mosca (7%). Ma i consensi sono scesi di dieci punti in un anno. «In compenso – osserva Pagnoncelli – è cresciuta la quota (dal 38% al 46%) di quelli che non si schierano con nessuna delle due parti». Ma è anche scesa la percentuale degli italiani favorevoli alle sanzioni alla Russia. Erano il 55% nel marzo 2022. Sono il 46% oggi. Mentre i contrari sono passati dal 31% al 38%. Sull’invio di armi gli italiani erano contrari già un anno fa: 47% contro il 33%. Ora sono 45 contro 34.
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