Caso Cospito, Delmastro: «L’anarchico in condizioni gravi? Messina Denaro sta peggio»
«Credo che le condizioni di Matteo Messina Denaro siano peggiori di quelli di Cospito e non volute». Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro commenta con l’Agi il caso dell’anarchico al 41 bis e attualmente in sciopero della fame. «Se i motivi per cui si dovesse revocare il 41 bis fossero le condizioni di salute ne revocheremmo troppi», ha continuato l’esponente di Fratelli d’Italia al centro, nelle ultime settimane, di un’indagine della Procura di Roma per la rivelazione dei contenuti di un documento riservato riguardante la detenzione proprio di Alfredo Cospito. «È evidente che Cospito era colui che finché non era al 41 bis scriveva agli anarchici che il salto di qualità doveva essere dall’aggressione alle strutture dello Stato alle persone dello Stato», ha proseguito il sottosegretario. «Uno che dice dal carcere che bisogna ammazzare i carabinieri, deve rimanere al 41 bis, se poi fa lo sciopero della fame, pazienza…». Lo scorso 17 febbraio Delmastro si è presentato davanti agli inquirenti per un interrogatorio durato due ore: indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, il sottosegretario ha ammesso di aver girato al suo collega di partito Giovanni Donzelli i verbali delle intercettazioni ambientali nei confronti dell’anarchico. Colloqui in cui due esponenti della criminalità organizzata in regime di carcere duro con lui a Sassari gli esprimevano grande solidarietà per lo sciopero che aveva scelto di mettere in atto. Non solo. Le intercettazioni, riservate ma non sottoposte a segreto di Stato, poi riferite pubblicamente in aula alla Camera da Donzelli, raccontano anche della visita di alcuni parlamentari del Pd al capezzale di Cospito in carcere.
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