Ordigno al Tribunale di Pisa, arriva la rivendicazione anarchica: «Possiamo avvicinarci ai palazzi del potere e colpire»
Non ha causato né feriti né danni alla struttura l’ordigno ritrovato all’ingresso del Tribunale di Pisa. Disinnescato ieri, 24 febbraio, dagli artificieri di Firenze, era composto da una bottiglia incendiaria e da un grosso petardo. La miccia non era altro che un foglio di carta, a cui è stato dato fuoco. Fortunatamente si è spento prima di innescare l’esplosione. Mentre proseguono le indagini della Digos della questura di Pisa per risalire all’identità delle due persone incappucciate che, nelle immagini di sorveglianza, si vedono depositare l’ordigno, arriva sul web la rivendicazione degli autori del gesto. Si è trattato di un attacco di matrice anarchica: «Abbiamo collocato un ordigno esplosivo nella porta di servizio del Tribunale di Pisa. Non sappiamo se la deflagrazione sia avvenuta, ma ci teniamo a sottolineare che quest’azione assume un’importanza non da poco: abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire». Siglato, «Gruppo di solidarietà rivoluzionaria – Consegne a domicilio Fai/Fri».
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