Gli strani giri di soldi dell’ambasciata russa e la storia dei 600 mila euro in pezzi da 100: «Operazioni anomale»
L’ambasciata russa in Italia finisce nel mirino dell’Antiriciclaggio. L’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia nel 2022 si è messa in allerta per le movimentazioni su tre conti correnti dell’ufficio diplomatico romano della Federazione Russa. Le segnalazioni sono iniziate nel primo semestre del 2022. Nel secondo sono aumentate. E un report riepilogativo che oggi racconta il Corriere della Sera ne dettaglia i contorni. Nel dossier datato 5 gennaio 2023 l’Uif descrive nei minimi particolari le operazioni sospette. Tra cui ci sono anche curiose richieste per spese in contanti. Che in totale ammontano a un milione di euro. Ma anche prelievi monstre. L’ambasciatore russo in Italia si chiama Sergey Razov. Di recente ha scritto al ministro della Difesa Guido Crosetto accusando Roma di discriminare i cittadini russi.
L’ambasciatore Razov
Prima ancora aveva accusato l’Italia di aver mandato uomini al fronte della guerra in Ucraina. E sostenuto che tanti concittadini lo chiamano per manifestare solidarietà a Mosca. Mentre la presa dei territori ucraini, secondo la feluca, non è stata un’annessione ma un’adesione. Il dossier racconta di un versamento di 400 mila dollari americani versati sul conto in valuta della sede diplomatica russa. Derivavano da giacenze per attività regolari e giornaliere. Qualche giorno dopo 403 mila euro vengono trasferiti da quel conto. E nel giro di un mese sull’altro conto vengono effettuati prelievi in contante per complessivi 410 mila euro. Secondo l’Uif «alla luce delle misure restrittive disposte dell’Ue nei confronti di enti russi o comunque riconducibili alla Federazione russa, a seguito della crisi in Ucraina appare sospetta la movimentazione in contanti per importi elevati».
I prelievi in contanti
Il 12 dicembre invece una società di security si presenta davanti ai cancelli dell’ambasciata in via Gaeta 5 per consegnare 600 mila euro in contanti. La provvista è composta da seimila banconote da 100 euro. E, sempre secondo l’Uif, «appare anomala per il valore totale richiesto, se analizzata nel contesto della guerra in corso tra Russia e Ucraina». Da queste due segnalazioni deriva che nell’ultimo trimestre del 2022 l’ufficio diplomatico di Mosca a Roma ha movimentato un totale di un milione di euro in contanti. Non si conosce il motivo della movimentazione né gli eventuali destinatari. Di certo è difficile pensare ad «attività regolari e giornaliere». L’Uif ha trasmesso le segnalazioni agli organismi competenti. L’Antiriciclaggio a fine 2022 ha anche siglato un «nuovo protocollo d’intesa» con la Direzione Nazionale Antimafia, «per affinare i meccanismi di condivisione dei dati sulle operazioni sospette» e «ottimizzare l’uso delle informazioni provenienti dalle Financial Intelligence Unit estere».
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