Oslo, arrestato di nuovo l’ex capo del gruppo Wagner. Intanto Mosca punisce Prigozhin: «Censurato da tutti i media»
L’ex comandante del gruppo mercenario russo Wagner Andrey Medvedev, fuggito in Norvegia dove ha chiesto asilo, è stato arrestato di nuovo dopo aver aggredito un agente di polizia fuori da un bar di Oslo. A riportare la notizia è il Guardian. L’uomo era stato già arrestato lo scorso 23 gennaio in base alla legge sull’immigrazione: dopo essere stato accolto in Norvegia, Medvedev aveva concordato di vivere in una casa protetta, ma il dissidio con le autorità sulle condizioni di vita a cui era costretto ha portato al suo arresto e al trasferimento in un centro di detenzione. Poche ore fa un nuovo intervento delle forze dell’ordine. Le circostanze esatte della rissa non sono state specificate ma secondo gli atti del tribunale Medvedev, ubriaco, avrebbe resistito all’arresto e poi aggredito fisicamente gli agenti di polizia. Il processo per il 26enne è stato fissato per il 25 aprile. Lo scorso 13 gennaio il combattente del gruppo di mercenari Wagner aveva attraversato il confine con la Norvegia, dove aveva presentato domanda di asilo, dicendosi anche pronto a raccontare tutto ciò che sapeva sul gruppo e sulle attività del suo leader, Yevgeny Prigozhin.
Il capo di Wagner censurato da tutti i media di Stato russi
E a proposito di Yevgeny Prigozhin, il capo di Wagner sembra essere sparito da tutti i media ufficiali russi: la guida dei mercenari avrebbe pagato con una totale censura da parte di Mosca il suo continuo dissenso nei confronti dei vertici militari del Cremlino, soprattutto riguardo alla conduzione della guerra in Ucraina. A riferirlo è il media indipendente russo Verstka, secondo cui diversi organi di stampa avrebbero ricevuto l’ordine di oscurare l’uomo di Putin. Da diversi mesi Prigozhin denuncia le difficoltà dell’invasione russa in Ucraina, non risparmiandosi nel duro scontro con il ministro della Difesa Sergei Shoigu, accusato dal capo del gruppo mercenario di «andarsene in vacanza senza pensare a fornire munizioni ai miliziani impegnati in Donbass». La notizia ora è che tutti i media di Stato sarebbero stati istruiti a non citare le dichiarazioni di Prigozhin «su argomenti non neutrali». Verskta ha poi confermato attraverso un’analisi approfondita degli strumenti di comunicazione locali che le agenzie di stampa controllate dal Cremlino hanno effettivamente smesso di citare le dichiarazioni di Prigozhin nelle ultime settimane, fatta eccezione per quelle collegate all’attività sul campo della battagli del gruppo Wagner. Secondo fonti vicine al ministero della Difesa russo, sembrerebbe poi che le autorità russe avrebbero pronta una vera e propria campagna contro Prigozhin da mettere in atto all’occorrenza.