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Bassano del Grappa, in rianimazione 17enne per meningite. Profilassi per 60 contatti stretti

26 Febbraio 2023 - 18:33 Redazione
Il ragazzo si era presentato al pronto soccorso e i suoi sintomi hanno subito allertato il personale medico

Un ragazzo di 17anni, originario di un paese del vicentino, è ricoverato in rianimazione all’ospedale di Bassano del Grappa per meningite da meningococco di tipo B. La sua prognosi è al momento riservata. È stato il giovane stesso a presentarsi al pronto soccorso. I suoi sintomi hanno subito allertato il personale medico, che lo ha sottoposto ad accertamenti che hanno confermato la diagnosi. È stato poi attivato il protocollo, e Il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Ulss 7 Pedemontana ha iniziato a ricostruire gli spostamenti del ragazzo per distribuire la profilassi ai contatti più stretti, sessanta persone in tutto. La procedura codificata per affrontare questo tipo di emergenze ha dimostrato di funzionare bene, ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 7, Carlo Bramezza, «i medici del pronto soccorso e della rianimazione sono stati abili nel porre subito il sospetto diagnostico, poi confermato con grande tempestività dal laboratorio analisi. E molto tempestivo è stato anche l’intervento del Sisp per l’attività di tracciamento dei contatti per la necessaria profilassi».

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Israele e Palestina: «Impegno comune per fermare l’escalation». Netanyahu approva la pena di morte per i terroristi, smentito lo stop agli insediamenti

26 Febbraio 2023 - 18:12 Redazione
Mentre si svolgevano i colloqui di pace ad Aqaba, in Giordania, due israeliani sono stati uccisi a Nablus

Un impegno comune per «ridurre l’escalation sul campo e prevenire ulteriori violenze». Questo l’esito del vertice che si è svolto oggi nella città di Aqaba, in Giordania, tra israeliani e palestinesi. Ma in serata il Consigliere della sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, presente nella delegazione israeliana, ha sottolineato che non c’è nessun cambiamento alla politica di Tel Aviv. Ai colloqui, sollecitati dal governo americano, hanno partecipato anche Egitto, Giordania e Stati Uniti. Al termine dell’incontro, riferisce l’agenzia di stampa giordana Petra, tutte le parti hanno sottolineato l’importanza di «preservare i luoghi santi a Gerusalemme», mentre israeliani e palestinesi si sono detti disponibili a «un’azione immediata per fermare misure unilaterali per un periodo di 3-6 mesi». Secondo il comunicato congiunto delle delegazioni presenti al vertice, Israele avrebbe promesso di «congelare le autorizzazioni a nuovi insediamenti per 4 mesi e interrompere l’autorizzazione di qualsiasi avamposto per 6 mesi». Hanegbi ha però poi ridimensionato la portata dell’incontro, specificando che «nei prossimi mesi Israele regolarizzerà nove avamposti e approverà 9.500 alloggi in Cisgiordania. Non c’è alcun congelamento nelle costruzioni nè un cambiamento sullo status quo sul Monte del Tempio (Spianata delle Moschee), né limiti alle attività dell’esercito». Una piccola tregua, dunque, che le parti interessate approfondiranno più concretamente nel prossimo incontro, fissato per il mese di marzo a Sharm El-Sheikh, in Egitto. Le delegazioni di Israele e Palestina si sono impegnate inoltre nel promuovere iniziative «volte a rafforzare la fiducia reciproca tra le due parti, al fine di affrontare le questioni in sospeso attraverso il dialogo diretto». Soddisfatti gli altri Paesi – Usa, Egitto e Giordania – che, scrive la Petra, «considerano queste intese un progresso positivo verso la riattivazione e l’approfondimento delle relazioni tra la parte palestinese e quella israeliana e si impegnano a facilitare la loro attuazione, se necessario».

L’attentato a Nablus e la risposta di Netanyahu

Questa mattina, proprio mentre le delegazioni dei cinque Stati si preparavano ai colloqui, in Cisgiordania c’è stato un ennesimo attentato: un palestinese ha aperto il fuoco contro un veicolo vicino alla città di Nablus, uccidendo due israeliani. In tutta risposta, un comitato ministeriale israeliano ha dato il via libera a una proposta di legge che intende legalizzare la pena di morte per le persone accusate di terrorismo. Ad annunciarlo sono stati il premier Benjamin Netanyahu e il ministro per la Sicurezza Itamar Ben Gvir. «Agiremo per scoraggiare i terroristi e mantenere la sicurezza. Colpiremo il terrorismo con forza», ha commentato Netanyahu.

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Covid, il nuovo rapporto Usa sulla diffusione del virus: «Probabile fuga di laboratorio». La Casa Bianca frena: «Non ci sono risposte definitive»

26 Febbraio 2023 - 18:07 Redazione
A rivelare in esclusiva lo studio aggiornato del dipartimento dell'Energia statunitense è il Wall Street Journal. Ma non tutte le agenzie sono ancora d'accordo

Una fuga da laboratorio. Così il rapporto riservato del dipartimento dell’Energia Usa spiega la diffusione dI Covid-19, causa dell’emergenza sanitaria che tre anni fa ha sconvolto il mondo. A citare in esclusiva il contenuto del report è il Wall Street Journal: il documento sarebbe stato condiviso con la Casa Bianca e con alcuni componenti del Congresso americano e confermerebbe una delle teorie mai ancora accertate sulla diffusione di Sars-Cov-2. Nel 2021 il direttore dell’intelligence nazionale Avril Haines si era dichiarato indeciso sull’origine del virus, un’incertezza che ha accompagnato la maggior parte delle ricerche fatte finora e che secondo il quotidiano statunitense sembrerebbe trovare un punto di svolta. A frenare le conclusioni però è il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa Jake Sullivan: intervistato dalla Cnn su quanto pubblicato dal giornale americano ha sottolineato come al momento non ci sia nessuna risposta definitiva sulla possibile diffusione del virus da una fuga di laboratorio. «Quello che posso dirvi è che il presidente Biden ha ordinato, ripetutamente, ad ogni elemento della Intelligence Community di riservare ogni sforzo e risorsa per andare a fondo alla questione» ha aggiunto. E in effetti l’incertezza di cui parla Sullivan è piuttosto evidente nella posizione delle diverse agenzie di analisi: lo stesso nuovo rapporto svelato dal Wall Street Journal evidenzia come diverse parti della comunità dell’intelligence siano arrivate a giudizi differenti sull’origine della pandemia. Basti leggere che il dipartimento dell’Energia si è solo recentemente unito a quanto sostenuto dall’FBI nel dire che il virus probabilmente si è diffuso a causa di un incidente in un laboratorio cinese. Ma il National Intelligence Council, che conduce analisi strategiche a lungo termine, e altre quattro agenzie che i funzionari hanno rifiutato di identificare, valutano ancora come più attendibile la teoria che il virus si sia diffuso attraverso la trasmissione naturale da un animale infetto. La CIA e un’altra agenzia che i funzionari non nominerebbero rimangono invece indecise tra la teoria della fuga da laboratorio e la trasmissione naturale. Nonostante la molteplicità di posizioni, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, la conclusione del Dipartimento dell’Energia sulla fuga da laboratorio sembra essere il risultato di nuove informazioni e appare significativa anche per la grande esperienza scientifica della stessa agenzia, a capo di una rete di laboratori nazionali in grado di condurre ricerche biologiche molto avanzate.

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L’ultimo saluto a Maurizio Costanzo, la rabbia dei fan per quei selfie con Maria De Filippi: «Osceno» – I video

26 Febbraio 2023 - 17:47 Redazione
Nel secondo giorno di camera ardente, alcuni dei presenti hanno chiesto una foto insieme alla conduttrice

Nel secondo giorno di camera ardente per Maurizio Costanzo, morto a a Roma a 84 anni, dopo l’ondata di affetto di ieri 25 febbraio, ancora tantissime persone hanno portato il loro omaggio al presentatore tv. Maria De Filippi era presente anche oggi in Campidoglio in sala della Protomoteca, per ricevere le condoglianze e stringere le mani ai presenti. Ma qualcuno si è spinto anche oltre, chiedendo alla presentatrice anche un selfie per immortalare il momento. Un gesto di cattivo gusto che non è sfuggito alle telecamere presenti alla camera ardente. Le immagini sono poi finite in rete, provocando la reazione di moltissimi fan che sui social hanno criticato quanto accaduto, sottolineando d’altra parte il contegno e il garbo di De Filippi in quel momento.

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L’addio di De Laurentiis a Maurizio Costanzo: «Voleva tornare a fare cinema, amava gli horror e le serie tv»

26 Febbraio 2023 - 17:12 Redazione
Il produttore cinematografico napoletano alla camera ardente allestita in Campidoglio: «Tra di noi un rapporto di amicizia, rispetto e stima»

«Con lui è rimasto sempre questo rapporto di grandissima amicizia, rispetto e stima reciproca». Così il produttore cinematografico e presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha voluto ricordare il suo rapporto con Maurizio Costanzo, scomparso venerdì all’età di 84 anni. «Abbiamo lavorato insieme nel 1981 a un testo che poi è diventato una trasmissione televisiva per Rete4, che si chiamava Stasera amore ed ebbe un gran successo. Più di 6 milioni di spettatori», ha raccontato oggi De Laurentiis al suo arrivo alla camera ardente in Campidoglio. «Ultimamente ci vedevamo molto spesso – ha aggiunto il presidente del Napoli – perché Maurizio avrebbe voluto occuparsi ancora di cinema. Lui era un appassionato di horror e serie televisive. Poi aveva scritto insieme a Ettore Scola il soggetto di Una giornata particolare», ricorda De Laurentiis. Poi il fondatore della Filmauro rivela: «Maurizio se ne va, ma non pensava che potesse accadere e sperava che questo sodalizio potesse durare. Ci eravamo ritrovati per discutere di qualcosa da poter fare insieme». Il giorno in cui Costanzo è scomparso, De Laurentiis gli ha dedicato un breve messaggio, pubblicato sul sito del Napoli, in cui lo definisce «il miglior anchorman mai esistito». «Maurizio era un uomo di classe, dotato di una grande generosità – è il commento del produttore cinematrografico napoletano -. Mancherà a tutti gli italiani perché una cosa è certa: tutti lo conoscevano, tutti lo stimavano, tutti gli hanno voluto bene».

Foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI | Aurelio De Laurentiis alla camera ardente di Maurizio Costanzo allestita nella sala della Protomoteca in Campidoglio, Roma (26 febbraio 2023)

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Primarie Pd, alle 13 hanno votato 600mila persone. Letta: «Supereremo il milione»

26 Febbraio 2023 - 16:48 Redazione
Elly Schlein e Stefano Bonaccini si sfidano per la guida del Partito democratico: i gazebo sono aperti fino alle 20

Negli oltre 5.500 gazebo allestiti dal Partito democratico in tutta Italia per le primarie che dovranno indicare il nuovo segretario di partito nella sfida tutta emiliano-romagnola tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini, alle 13 sono andate a votare circa 600mila persone. In una nota diffusa dalla commissione nazionale del Pd, il congresso certifica il voto di 598.121. E così l’obiettivo di 1 milione di voti – 600mila in meno rispetto alle scorse primarie, nel 2019, e meno di un terzo di quelle del 2007, quando a ai gazebo ci andarono in 3,5 milioni – sembra raggiungibile, come affermato anche da Enrico Letta. «Una grande festa di democrazia e partecipazione, supereremo ampiamente il milione di partecipanti», ha detto dal seggio il segretario uscente, «ci sono state tante critiche, troppo lento, troppo lungo, ma il percorso costruito per le primarie è quello giusto, sarebbe stato negativo farlo subito a botta calda. Adesso il partito è in condizione di ripartire bene. Queste primarie sono una grande scelta di unità e partecipazione. Parlare di scissioni è solo un gioco politico e giornalistico».

I dati parziali

Intanto comuni e province stanno comunicando i numeri del voto di metà giornata. A mezzogiorno, in tuta la Toscana, si sono recati ai gazebo 35mila elettori, mentre in Emilia-Romagna alle 13 hanno votato in 73mila – 20mila solo a Bologna. A Milano e hiterland i votanti sono stati finora 30mila, mentre a Roma alle 14 sono stati 27mila e nelle Marche 11mila.

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Naufragio di Cutro, von der Leyen: «Una tragedia». Metsola: «Subito nuove regole per le sfide dell’immigrazione»

26 Febbraio 2023 - 16:32 Redazione
La reazione delle istituzioni dell'Unione europea alla morte di decine di migranti al largo delle coste crotonesi

«Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia». Commenta così Ursula von der Leyen il naufragio avvenuto questa mattina vicino alla costa di Steccato di Cutro, in Calabria, dove hanno perso la vita almeno 59 persone (ma se ne stimano più di 100). La presidente della Commissione Europea rilancia poi la necessità di nuove regole in tema di immigrazione. «Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale», ribadisce von der Leyen. Alle sue parole fanno eco anche quelle di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. «Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora», scandisce Metsola su Twitter. «L’Ue – aggiunge – ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione». La presidente dell’eurocamera ricorda che «esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione». Alla luce della tragedia di questa mattina, insiste Metsola, «gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì», ma agire. Nessuna dichiarazione invece dalla commissaria Ue agli Affari interni (con delega alle Migrazioni) Ylva Johansson, che si è limitata a condividere su Twitter le parole di von der Leyen.

Foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE PIPITA

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«Voi di Bari siete italiani?». Il giornalista risponde in diretta al tifoso: «Certo, deficiente» – Il video

26 Febbraio 2023 - 15:48 Redazione
Il commento di Luca Guerra, inviato di Radio Selene, agli insulti dei tifosi del Brescia: «Purtroppo nel 2023 esiste ancora il razzismo territoriale»

«Siete di Bari? Siete italiani?». Questa la provocazione razzista rivolta a Luca Guerra, giornalista dell’emittente pugliese Radio Selene, che si trovava fuori dallo stadio Rigamonti di Brescia per la partita della Serie B di calcio Brescia-Bari. «Sì, sono italiano. Deficiente», risponde stizzito il cronista durante il collegamento in diretta. Dopodiché, mette in pausa per un attimo l’elenco delle formazioni delle due squadre per commentare l’episodio appena andato in onda: «Purtroppo, come potete vedere, il razzismo territoriale esiste ancora nel 2023. Verrebbe quasi voglia di tornare a casa, davvero…», è il commento amaro di Luca Guerra. A denunciare quanto accaduto in diretta è stata proprio la pagina Facebook di Radio Selene, che ha definito l’episodio «una stupida e deprecabile provocazione». «Mi scuso per le parolacce dette in onda, non è nel mio stile. Ma di fronte a delle provocazioni così spicciole si viene colpiti nell’orgoglio», ha poi commentato il cronista sulle sue pagine social. «La persona inutile dall’altra parte aveva più o meno la mia età e ridacchiava, spalleggiato da altri quattro amichetti, tutti tifosi del Brescia. Ha perso sul campo ma aveva già perso la sua partita con la civiltà. Buona serata e a mai più», ha aggiunto Guerra.

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Influencer australiana va “in pensione” a 11 anni. La madre: «È ora che si concentri sulla scuola»

26 Febbraio 2023 - 15:26 Redazione
Pixie Curtis, una giovanissima imprenditrice digitale di accessori per capelli, ha deciso di smettere di lavorare per dedicarsi allo studio

Andare in pensione a 11 anni è un lusso che forse nessuno si è mai potuto concedere. E invece è proprio quello che è successo a Pixie Curtis, una giovanissima influencer australiana. La madre della piccola imprenditrice digitale, 11 anni compiuti, ha annunciato che la figlia smetterà di lavorare per vivere appieno ciò che anche tutti i suoi coetanei si stanno preparando ad affrontare: la scuola. Pixie Curtis, che su Instagram ha una pagina da 123mila followers, ha avuto un grande successo commerciale durante la pandemia vendendo fasce, fiocchi e accessori vari per capelli. In un’intervista a News.com.au, la madre della giovane imprenditrice – la “regina delle PR” Roxy Jacenko – ha spiegato che «Pixie ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e concentrarsi sul suo futuro ingresso al liceo».

Il passo indietro

Soltanto nel suo primo mese di attività online, la 11enne australiana è stata in grado di racimolare oltre 200mila dollari. Già nel 2021, infatti, la madre aveva spiegato che Pixie avrebbe potuto andare in pensione a 15 anni con un patrimonio di oltre un milione di dollari. La giovane imprenditrice, però, sembra non voler aspettare ancora così tanti anni. E ha annunciato di volersi ritirare gradualmente dalla sua attività online già a partire dalle prossime settimane. «Lo store online Pixie’s Pix rimarrà attivo ma tornerà a funzionare come nel 2011. Continueremo a gestirlo insieme, ma il lavoro richiederà molto meno tempo e molta meno esposizione per Pixie», ha spiegato la madre Roxy Jacenko.

Foto di copertina: INSTAGRAM/PIXIE CURTIS

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Chiara Ferragni su Sanremo: «Nessun accordo commerciale, solo un messaggio per l’emancipazione delle donne»

26 Febbraio 2023 - 15:07 Redazione
L'imprenditrice e influencer torna a parlare della sua esperienza al Festival

A distanza di due settimane dalla fine della 73esima edizione del Festival di Sanremo, che l’ha vista nei panni di co-conduttrice nella serata di apertura e in quella di chiusura, Chiara Ferragni torna a parlare della sua esperienza all’Ariston. «Penso ancora a quanto sia stata formativa», scrive in una storia su Instagram, «forse i non addetti ai lavori non lo sanno ma per rispetto nei confronti di Rai e dei suoi telespettatori ho deciso, già quando ho accettato l’incarico lo scorso aprile, di non accettare nessun tipo di accordo commerciale legato al Festival». L’imprenditrice e influencer aveva già annunciato che avrebbe devoluto il suo cachet alla rete contro gli abusi sulle donne D.i.Re. «Per me partecipare voleva essere un modo per sperimentare un nuovo linguaggio portando un messaggio di empowering femminile e sono sempre stata convinta che tutto questo non avesse un prezzo». Nella prima serata infatti, Ferragni ha letto una lettera immaginaria indirizzata a se stessa da bambina in cui ha parlato anche del ruolo delle donne nella società. «Grazie ancora a tutti coloro che mi hanno supportata umanamente e professionalmente», conclude l’influencer il suo messaggio sui social.

Chiara Ferragni, Instagram story

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Naufragio a Steccato di Cutro, fermato il sospetto scafista: sale a 59 il numero delle vittime accertate

26 Febbraio 2023 - 14:40 Gianluca Brambilla
Il barcone era partito quattro giorni fa da Izmir, in Turchia. Questa mattina la telefonata di emergenza alle autorità calabresi

Sono 59 le vittime accertate finora in seguito al naufragio avvenuto questa mattina a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Di queste, quarantasei sono state trovate sul posto, altre tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altre otto a Le Castella di Isola Capo Rizzuto e una a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento. Le autorità, però, temono che il bilancio potrebbe essere di almeno 100 morti. Alle prime luci dell’alba, un barcone carico di migranti si è spezzato e rovesciato in mare, probabilmente a causa della violenza delle onde. Secondo alcuni superstiti sarebbero state circa 180 le persone a bordo. Per altri, molti di più: almeno 250. Tutto ciò che resta del barcone è un ammasso di legni, che si è depositato a riva dopo il naufragio. Ancora non è chiara l’esatta dinamica dei fatti. Secondo le prime ricostruzioni, pare che siano due i fattori che hanno portato al naufragio: da un lato, il sovraccarico del barcone; dall’altro, la violenza del mare – questa mattina piuttosto agitato – che avrebbe spezzato in due l’imbarcazione a una decina di metri dalla riva. Nel primo pomeriggio, i carabinieri e la guardia di finanza hanno sottoposto a fermo un uomo, sospettato di essere lo scafista del barcone naufragato. Si tratta di un cittadino turco, la cui posizione è ora al vaglio della magistratura. Tra i relitti dell’imbarcazione sarebbero stati trovati anche i documenti di un altro soggetto, che al momento non è stato rintracciato e che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere fuggito o essere rimasto vittima del naufragio.

La ricerca dei dispersi

Sul posto sono intervenuti questa mattina i soccorsi della Capitaneria di porto e la Guardia Costiera, all’opera sia con alcune motovedette SAR classe 300, provenienti da Crotone e Roccella Jonica, sia con un elicottero della base aerea di Catania. A complicare le operazioni di soccorso e individuazione dei naufraghi ci sono anche le condizioni meteo particolarmente avverse. Dalle prime ricostruzioni, sarebbero circa un’ottantina i superstiti che, impossibilitati a chiamare i soccorsi, sono riusciti a sfidare le onde e raggiungere la costa a nuoto. In tarda mattinata, la Guardia Costiera ha recuperato 59 corpi, tra cui molti bambini e un neonato di pochi mesi. Secondo le autorità sono ancora tanti i dispersi. Per questo, nelle prossime ore, le ricerche continueranno anche con l’impiego di una squadra di sub proveniente da Messina. I soccorritori, però, ritengono improbabile che possano esserci ancora persone in vita disperse in mare. La ricerca, dunque, dovrebbe essere finalizzata più che altro al recupero dei cadaveri. Nella prefettura di Crotone, nel frattempo, è stato attivato il Centro coordinamento dei soccorsi. I superstiti del naufragio, ancora sotto choc, saranno ospitati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Trenta di loro, però, saranno prima trasferiti in ospedale dove potranno ricevere tutte le cure di cui hanno bisogno.

La chiamata alla Guardia di Finanza

Le autorità hanno fatto sapere che le vittime del naufragio di questa mattina provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. La loro imbarcazione – un caicco in legno – è partita quattro giorni fa da Izmir, in Turchia, e ha seguito la cosiddetta «rotta turca», una delle più battute del Mediterraneo. Ieri sera un aereo di Frontex, in pattugliamento a circa 40 miglia dalle coste italiane, ha individuato il barcone e fatto scattare i soccorsi. Le condizioni proibitive del mare, però, hanno costretto i pattugliatori della guardia di finanza a tornare a riva. Questa mattina, poi, intorno alle 4, è arrivata una telefonata al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia. A causa di un inglese poco comprensibile, gli agenti non sono riusciti a farsi spiegare i dettagli di ciò che stava avvenendo a bordo dell’imbarcazione. Gli operatori della centrale operativa, però, hanno subito intuito che potesse trattarsi di un naufragio e hanno allertato i soccorsi.

Foto di copertina: ANSA/ GIUSEPPE PIPITA

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Cisgiordania, attentato a Nablus: uccisi due israeliani – Il video

26 Febbraio 2023 - 14:23 Redazione
La sparatoria è avvenuta proprio mentre ad Aqaba, in Giordania, sono in corso i colloqui di de-escalation

Due israeliani sono stati uccisi in un attentato terroristico in Cisgiordania, non lontano dalla città di Nablus. A riferirlo sono i media locali. Secondo un portavoce militare, «un terrorista palestinese ha aperto il fuoco verso un veicolo israeliano». Dalle prime informazioni, sembra che le due persone siano rimaste gravemente ferite dai proiettili. Inutile il trasferimento in ospedale, dove i due sono morti poco dopo il loro arrivo. La sparatoria è avvenuta proprio mentre ad Aqaba, in Giordania, sono in corso colloqui tra israeliani e palestinesi, sollecitati dagli Usa, per abbassare l’attuale tensione in Cisgiordania e prevenire nuove escalation. All’incontro saranno presenti anche alcuni rappresentanti di Egitto e Giordania. Per Israele, prendono parte ai colloqui Ronen Bar, capo della Sicurezza interna, e Tzachi Hanegbi, consigliere della sicurezza nazionale. Da parte palestinese, invece, presenti il capo dell’intelligence Majed Faraj, il segretario dell’Olp Hussein a-Sheikh, il consigliere Majdi al-Khaldi e il portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeinah.

Foto di copertina: TWITTER/DOCUMENTING ISRAEL

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