Il racconto shock dell’imprenditore sull’ex moglie di De Rossi: «Così ordinò di ammazzarmi»
Tamara Pisnoli, 39 anini, ex moglie di Daniele De Rossi, è stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione per rapina, lesioni e tentata estorsione. La gip Giuseppina Guglielmi l’ha definita «una donna dall’indole violenta, con un’abitudine a rapporti improntati alla sopraffazione e all’intimidazione». La vicenda che ha portato alla condanna risale al 2013, quando su suo ordine due uomini ferirono e derubarono l’imprenditore Antonello Ieffi. Quest’ultimo, riporta Repubblica, aveva stretto un accordo con Pisnoli per una licenza di fotovoltaico. I patti erano che lui avrebbe messo gli impianti, lei il terreno, che acquista per circa 70mila euro.
Il racconto
Ieffi racconta che però poi Pisnoli ci ripensa, rivuole i soldi, e non si limita alla somma investita: esige da lui 200mila euro. Richiesta accolta con non poche proteste dall’imprenditore, che sbandiera il contratto. A quel punto si sarebbe recato – su invito – nell’abitazione di Pisnoli, nel quartiere romano del Torrino, pensando di andare incontro a una soluzione diplomatica, uscendo invece malmenato, sfregiato con un coltello, spogliato, minacciato e rapinato del Rolex e di 900 euro. Durante l’aggressione, Tamara avrebbe minacciato: «Sai quanto ci metto ad ammazzarti?». E poi ordinato: «Fategli fare il bonifico di 200 mila euro e ammazzatelo». I destinatari dell’ordine erano due scagnozzi, che con lei hanno condiviso la condanna: Francesco Milano, fratello di Manuel che, a quel tempo, era il compagno della Pisnoli, e Francesco Camilletti.
«Tamara Pisnoli mi guardava mentre con un coltello mi ferivano la testa. Fredda. Poi ha preteso che lavassi il sangue dal pavimento della sua camera da letto. Infine, senza battere ciglio, ha ordinato di ammazzarmi», ha raccontato ancora Ieffi, secondo le parole citate dal Corriere della Sera. L’uomo si sarebbe salvato solo grazie a una finzione: mentre gli uomini di Pisnoli lo caricano in macchina, finge di essere morto. Loro si spaventano, e per evitare di essere trovati con un cadavere in macchina lo scaricano sul marciapiede. Appena uscito dall’ospedale, l’imprenditore corre dai carabinieri e scattano gli arresti.
Quasi dieci anni dopo, la condanna: il racconto dell’uomo è stato ritenuto credibile dai giudici di primo grado. Tamara, tuttavia, dà un’altra versione di quello che accadde tra le quattro mura di casa sua: «Io volevo solo trattare, discutere, trovare un accordo ma quei due gli si sono avventati addosso e lo hanno picchiato, ero terrorizzata, volevo chiamare la polizia». Di lei Ieffi ha un ricordo in bianco e nero: «Una donna simpatica e intelligente. Solare. Scaltra negli affari. Ma è trasparente anche nella sua crudeltà quando la tira fuori. In tanti mesi solo una volta l’avevo sentita rancorosa: quando aveva parlato dell’ex marito Daniele De Rossi (con cui all’epoca dei fatti aveva già divorziato, ndr)».