Casalino torna in Tv, lo scivolone su Baudelaire e il retroscena sul posto sfumato in Parlamento: «L’ho fatto per Conte» – Il video
Vita privata, passioni politiche, influenze letterarie. Dopo essere scomparso dai riflettori, Rocco Casalino parla senza freni. Il responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle è uno degli ospiti della puntata di questa sera 28 febbraio di Belve, la trasmissione di «interviste graffianti» condotta dalla giornalista Francesca Fagnani su Rai2. «Originariamente ero di sinistra, anzi di Rifondazione Comunista per la precisione, vicino a Fausto Bertinotti, poi vicino ai Ds e dieci anni dopo nasce il M5S e divento 100% grillino», racconta Casalino ripercorrendo il suo avvicinamento alla politica. Poi, il suo rapporto personale con l’ex premier Giuseppe Conte: «Quanto mi deve? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così. La mia capacità è valorizzare le caratteristiche di una persona. Sicuramente, nella prima fase l’ho aiutato in una comunicazione più semplice, a far trasparire il lato umano, ma il merito è tutto suo». Poi il responsabile comunicazione del M5s precisa: «Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso ma la sua comunicazione la curo ancora. Non esiste più il ruolo di portavoce, nessuno lo ha. Non c’è stato nessun allontanamento». Anzi, Casalino precisa di non essersi candidato alle ultime elezioni politiche «per il bene di Giuseppe». Una scelta di cui confessa di essersi pentito. «Se mi sarà offerta l’opportunità, la prossima volta mi candido», rivela.
Il film mai realizzato
Nel corso dell’intervista, Casalino ripercorre anche la fase di produzione del film che avrebbe dovuto raccontare la sua vita. Un progetto che, per motivi poco chiari, a un certo punto si è arenato. «Sul film da trarre dal mio libro eravamo partiti alla grande. Il cinema è un mondo a parte, un mondo difficile – spiega il portavoce del M5S -. Era partito tutto molto bene, mi voleva un regista e una casa di produzione molto importanti, c’era tutta la squadra pronta. Poi ho detto quella sciocchezza, che mi sarebbe piaciuto Paolo Sorrentino come regista, e si sono offesi tutti, non mi hanno più rivolto la parola», rivela Casalino.
«Ho fatto fatica ad accettarmi per chi sono davvero»
Il dialogo con Francesca Fagnani si è spostato poi sulla vita privata del responsabile comunicazione dei 5 Stelle, che a un certo punto rivela: «Mio padre era un maschio del sud, molto virile, dominante. Non gli assomigliavo e questa cosa per lui era un problema. Faceva una serie di giochini per scoprire la mia omosessualità, ma io non ci cascavo perché sapevo che se lo avessi ammesso sarebbe stato peggio. Io ero sicuro che avrei avuto la vita impossibile. Anche per questa situazione la consapevolezza per me è arrivata molto tardi, ho fatto molta fatica ad accettarmi», rivela Casalino, che già in passato aveva raccontato di aver avuto problemi a fare i conti con la propria omosessualità. «Fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale. Anche perché avevo desiderio di una vita famigliare, dei figli. Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne. Sembra strano? Anche a me», ammette durante l’intervista.
La gaffe su Baudelaire
Infine, per alleggerire, spazio alla cultura. Incuriosita dalla passione per la letteratura, Fagnani chiede a Casalino chi sono i suoi autori di rifeirmento. «Dostoevskij certamente, Goethe assolutamente, Pirandello, Moravia, Baudelaire…», risponde lui. Al che la giornalista lo incalza: «Mi dica una poesia di Baudelaire». Ma Casalino tentenna: “Il mio problema è la memoria… Allora, vediamo… Ora ricordo, Madame Bovary?», dice lui. Peccato, però, che si tratti di un’opera di Gustave Flaubert.
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