L’ira di Mosca per il presunto blitz di “sabotatori ucraini”: «Un attacco terroristico». Putin annulla ogni viaggio. Kiev nega: «Provocazione russa»
Un gruppo di “sabotatori ucraini” avrebbe oltrepassato questa mattina il confine nord-orientale con la Russia: entrato nella regione di Bryansk, avrebbe prima aperto il fuoco su un’auto, quindi preso in ostaggio quattro persone – due adulti e due bambini – nel villaggio di Sushany, a poca distanza dal confine con la Bielorussia. Lo hanno riferito alcuni testimoni citati dall’agenzia russa Interfax. In precedenza era stato invece il governatore della regione, Alexander Bogomaz, a denunciare l’attacco contro un veicolo, nel quale – ha riferito all’agenzia di stampa russa Ria Novosti – sarebbe rimasto ucciso un uomo e ferito un bambino di 10 anni. I presunti sabotatori avrebbero quindi preso i quattro ostaggi in un negozio del villaggio di Lyubechan, secondo i servizi d’emergenza russi. Sempre stamattina, secondo il governatore della regione di Bryansk, il villaggio di Sushany sarebbe stato colpito anche da una bomba sganciata da un drone ucraino – causando l’incendio di una casa – mentre quello di Starodubsky sarebbe stata colpita da un bombardamento con mortai, che avrebbe danneggiato due case. Bryansk si trova a circa 300 km dal confine ucraino e 200 km dal confine con la Bielorussia. Da Kiev dista 500 km
L’ira del Cremlino, la smentita di Kiev. E Putin cambia i programmi
Le autorità russe sono invece su tutte le furie per quello che interpretano come l’ennesimo attacco “ufficioso” portato dall’Ucraina, via terra e dal cielo, sul suo territorio. Di più, un vero e proprio «attacco terroristico», lo ha definito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha assicurato che le forze di sicurezza russe stanno «stanno prendendo le misure per eliminare» i presunti sabotatori. Gli stessi servizi di sicurezza di Mosca (Fsb) avevano annunciato poco prima minacciosi di essere all’opera per «distruggere i nazionalisti armati ucraini che hanno violato i confini dello Stato». Ma l’Ucraina smentisce seccamente i fatti denunciati da Mosca. Secondo Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, «la storia del gruppo di sabotatori ucraini in Russia è una classica provocazione
deliberata» con la quale «la Russia vuole spaventare la popolazione» per giustificare le sue azioni di guerra. Intanto il Cremlino ha annunciato l’annullamento della visita prevista del presidente russo Vladimir Putin nel territorio di Stavropol dopo l’attacco dei presunti “sabotatori ucraini”: lo ha annunciato lo stesso Peskov, aggiungendo che «Putin è al Cremlino e riceve rapporti regolari dalle forze dell’ordine» sulla situazione nella regione di Bryansk. Il Cremlino, riferisce la Tass, ha fatto sapere che una riunione del Consiglio di Sicurezza russo si terrà come previsto domani 3 marzo.
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