Napoli, neonato ha una crisi respiratoria: i parenti del piccolo aggrediscono il ginecologo con un tirapugni
Ennesima aggressione ai danni di un’operatore sanitario. Un ginecologo è stata aggredito e ferito alla testa, colpito forse con un tirapugni, dal parente di un neonato che qualche ora prima aveva avuto una crisi respiratoria. È accaduto oggi, sabato 4 marzo a Napoli dove – riporta Ansa – l’aggressore avrebbe aspettato che il medico uscisse dalla Clinica Ostetrica dell’università Luigi Vanvitelli di Napoli, prima di passare all’azione. Sul posto è stata chiamata la polizia che al momento non ha riferito quale provvedimento sia stato preso nei confronti dell’uomo. Secondo la ricostruzione di Nessuno tocchi Ippocrate, il gruppo Facebook che si occupa di denunciare le aggressioni agli operatori sanitari, il ginecologo – si legge nel post «è aggredito con un tirapugni di ferro». Il tutto è iniziato «quando un neonato – spiegano sul social network – ha avuto una crisi respiratoria all’interno del nido. Il piccolo, già con sofferenza pre e perinatale è stato immediatamente trasferito alla Terapia intensiva neonatale. I parenti, venuti a conoscenza dell’accaduto, non sappiamo per quale motivo, se la sono presa con il ginecologo di guardia. Il professionista, particolarmente stimato è caduto al suolo esanime ed è stato trasferito d’urgenza al Vecchio Pellegrini per le ferite riportate», si legge nel post.
«L’ennesima aggressione rappresenta un segnale di allarme»
«L’ennesimo episodio di aggressione registrato in questi ultimi mesi contro un medico che sta esercitando la sua professione rappresenta un importante segnale di allarme». Così, Gianfranco Nicoletti, rettore dell’università “Vanvitelli”, parla dell’aggressione del ginecologo in servizio proprio nel Policlinico universitario. «Una categoria troppo esposta e poco tutelata, oggetto di violenza gratuita, nella quale forse si dovrebbe avere più fiducia. Esprimo solidarietà e vicinanza al medico, da parte mia e dell’intera comunità accademica», conclude Nicoletti. Dello stesso parere anche Roberto Crisafulli, segretario aziendale Cisl Funzione Pubblica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli, secondo il quale «Non è più possibile assistere inermi a una escalation di violenza contro il personale sanitario, chi indossa un camice bianco non può e non deve essere il bersaglio della rabbia di assistiti e pazienti». E poi: «Metteremo a disposizione e a titolo gratuito i nostri uffici legali per la tutela dei diritti del personale che subisce queste vili aggressioni. Noi ci siamo e siamo pronti a costituirci parte civile in eventuali processi a carico dei responsabili», conclude.
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