Da grillino della prima ora a fan di Elly Schlein, Massimo Bugani si iscrive al Pd: «Lei come l’onda che portò il M5s al 30%»
Da quando Elly Schlein è alla guida del Partito Democratico in tanti parlano di un Pd che si avvicina alle posizioni del Movimento 5 Stelle. E pare proprio questo il motivo che ha spinto Massimo Bugani a passare dall’uno all’altro (con un anno ad Articolo 1 nel mezzo). L’ex grillino ha annunciato nei giorni scorsi che entrerà nel Pd «convinto dall’onda Schlein», il partito che per anni ha descritto come il male assoluto, l’acerrimo nemico. Ma l’8 settembre 2007 era tra quelli che in Piazza Maggiore hanno visto Beppe Grillo navigare sulla folla a bordo di un canotto, dando vita al M5S. Oggi, entra in un Partito Democratico certamente diverso rispetto a quello del 2007. E c’è chi vede, come Oliviero Romanini sul Corriere di Bologna, questo passaggio come una maturazione. Un salto verso una visione della politica più sfumata, meno divisa nettamente tra bianco e nero, tra buoni e cattivi. Ma si potrebbe interpretare anche come un ritorno a casa, verso il partito di famiglia.
L’annuncio
«Come quando il M5s prese il 30%, mi sento all’interno di una di quelle onde che generano una scintilla davvero nuova. E anche stavolta, come allora, cito “nessuno ci ha visto arrivare“. Quindi sì, entro con gioia in questo nuovo Pd, che sta prendendo forma anche grazie Articolo Uno». Questo ha dichiarato Bugani pochi giorni fa. Bugani, che è stato collaboratore di Virginia Raggi e dirigente dell’associazione Rousseau sostiene che la guida di Schlein «porterà chiarezza sia nel Pd che nel M5s». E lo ha fatto senza risparmiare gli elogi: «Nel momento più difficile, in cui sarebbe stato facile lasciarsi andare al risentimento, ha teso una mano per aiutare. Non a caso Lepore, altro vero vincitore di queste primarie insieme a Elly, ha subito ricucito con lui, dimostrando di saper vincere davvero, con stile e senza calpestare o deridere gli sconfitti».
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