Ci sono le donne che protestano in Iran contro il sistema repressivo; quelle afghane, private di tutte le libertà, che resistono. Le donne africane con la loro piaga da estirpare: la mutilazione genitale femminile. Le donne ucraine che restano nonostante l’invasione russa. Quelle che imbracciano le armi; attiviste e resistenti, e private delle cure sanitarie e dei servizi di salute sessuale e riproduttiva a causa dei bombardamenti alle infrastrutture. Le cittadine statunitensi che combattono contro l’America ultra-conservatrice che vuole sopprimere il diritto all’aborto; e quelle europee focalizzate sul colmare il divario di genere, in tutti gli ambiti, compreso quello salariale. Scardinare i simboli dell’ oppressione e combattere le disuguaglianze è ciò che le accomuna tutte in Afghanistan, Ucraina, Iran, Africa, Usa ed Europa: protagoniste di battaglie da non dimenticare. Abbiamo raccolto le loro voci.
- 1/6«Saranno le donne a portare il cambiamento in Iran», Samirà Ardalani
- 2/6«L'Afghanistan, un angolo buio nel mondo», Simona Lanzoni (Pangea Onlus)
- 3/6«In Ucraina molte donne partoriscono nei rifugi a causa dei bombardamenti russi alle infrastrutture», Violetta Liyca (dottoressa di Bucha)
- 4/6La parità salariale è ancora lontana: il gender pay gap in Europa - La mappa
- 5/6Farmaci, medici contro, sentenze: la lotta per l’aborto negli Stati Uniti - La mappa
- 6/6«La mutilazione genitale femminile in Africa è un problema legato anche al patriarcato», Vania Kibui (Amref)