Manolo Portanova, la difesa social dopo la condanna per stupro di gruppo: «Sento e leggo una storia che non conosco, presto le prove della mia versione»
Ieri la giudice del tribunale di Siena Ilaria Cornetti ha pubblicato le motivazioni della sentenza che ha condannato il calciatore del Genoa Manolo Portanova per stupro di gruppo. Secondo la giudice la vittima aveva espresso la volontà di avere rapporti solo con lui «in modo ripetuto e inequivocabile». E «il suo dissenso è stato sin da subito, e per tutta la durata del rapporto sessuale di gruppo, evidente e manifesto». Invece è stata costretta a vivere un incubo «durato tra i 40 e i 60 minuti… fatto di rapporti sessuali ripetuti e non consenzienti, schiaffi e violenze. I quattro ragazzi – scrive la giudice – non hanno voluto nemmeno concedere alla giovane una bottiglietta d’acqua. Che per due volte le è stata passata sì, ma vuota». Il giocatore invece ha rotto il silenzio dicendo la sua su Instagram. In una story Portanova ha scritto:
Ho superato tante difficoltà nella mia vita ma mai mi sarei immaginato di dover affrontare un periodo come questo. Sento e leggo una storia che non conosco, che non si avvicina lontanamente alla realtà e mi chiedo ogni giorno perché è successo a me. Presto ci sarà il modo di dire la mia versione documentando con PROVE e non con ipotesi. Per la mia famiglia, per il mio club, per la mia vita credevo che rimanere in silenzio e dar fiducia alla giustizia fosse la cosa giusta ma adesso purtroppo mi sono reso conto che il silenzio ha presentato un conto troppo salato che non sono più disposto a pagare.
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