Totò Schillaci racconta il suo tumore: «Ho temuto di morire, mia moglie mi ha tenuto in piedi». Gossip e razzismo, così nacque l’addio alla Juve
«Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione e avevo paura di morire». A parlare è Salvatore Schillaci, ex attaccante della Juventus e della Nazionale e icona dei Mondiali di Italia ’90, che racconta il tumore al colon diagnosticatogli 14 mesi fa. In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex calciatore spiega che la metastasi gli è stata tolta e che fortunatamente non ha preso anche altri organi. «Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema», spiega Schillaci, che ha affrontato due operazioni. «Poi – aggiunge – a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto è a posto». Schillaci è stato in cura nella clinica La Maddalena, la stessa in cui è stato arrestato lo scorso 16 gennaio il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. «Avevo fatto colazione al bar della clinica, stavo cercando di accendermi una sigaretta e mi sono trovato addosso tutti. Pensavo fosse un attentato, l’impatto è stato forte, poi ci hanno rassicurato». Tornando alla malattia, a dargli la spinta a ricominciare è stata anche la sua partecipazione al programma televisivo Pechino Express: «Mi ha dato nuovo coraggio e forza: nonostante le difficoltà la vita va avanti».
La famiglia e i pettegolezzi alla Juventus
Fondamentale è stato anche il supporto della moglie Barbara Lombardo: «È stata il mio medico personale, in tutto. Mi è stata sempre vicino: non volevo uscire, ero depresso, ho sofferto, ho avuto dolori. Lei c’era, mi ha preso per i capelli e mi ha detto di riprendermi la mia vita. È stata una guerriera, mi ha tenuto in piedi». Ma l’ex calciatore parla anche dei «gossip» che hanno investito il suo rapporto con la Juventus. E conferma che la voce secondo cui l’ex presidente bianconero Giampiero Boniperti andò a casa sua per ricomporre la crisi con la moglie Rita durante i pettegolezzi per la storia con il calciatore Gianluigi Lentini. Questo, stando a quanto riferisce, «ha influito su certe scelte». Alla domanda se lasciò la Juve per i gossip risponde: «Ci sono stati momenti difficili, molto brutti, anche a causa dei tifosi avversari. Questo può avere condizionato il mio rendimento e la Juve magari ha voluto cedermi». Infine, Totò racconta anche delle difficoltà incontrate con il razzismo, in particolare «con le scritte terrone sui muri di Torino e i cori negli stadi».
Foto di copertina: AFP / Getty Images – Edoardo Frittoli – Totò Schillaci in azione ai Mondiali di Italia ’90
Leggi anche:
- Addio a Ilario Castagner, l’allenatore del Perugia dei miracoli. L’annuncio del figlio: «Se n’è andato il sorriso più bello del calcio italiano»
- La paura di Raducioiu sulle morti nel calcio: «Facevo flebo con liquido rosa». L’ex medico del Brescia: «Erano vitamine»
- Diabete di tipo 1, la malattia del figlio di Ambrosini. L’esperto: «In Italia ne soffre una persona su mille»