Cosa sappiamo sul farmaco per il diabete Ozempic e perché per dimagrire dovete consultare un dietologo
Il farmaco per il trattamento del diabete noto come Ozempic contenente il principio attivo semaglutide sta diventando popolare attraverso gli influencer di TikTok per le sue «proprietà dimagranti». Il punto è che non esistono farmaci in grado di farci dimagrire direttamente. Il suo principio attivo semplicemente «sopprime l’appetito», questo lo rende anche pericoloso. Oltre ai potenziali danni di un uso improprio del farmaco c’è anche la beffa: è infatti divenuto introvabile a causa della pubblicità ottenuta su TikTok, il che è un problema per i diabetici che ne hanno davvero bisogno. In Italia l’Aifa riconosce il farmaco Ozempic solo per il trattamento del diabete. La popolarità impropria che sta ottenendo il farmaco non riguarda solo l’Italia: parliamo di un problema che sta diventando internazionale, non solo per colpa di qualche sprovveduto su TikTok, ma anche a causa di prescrizioni improprie. Da qui l’allarme dei medici contro un uso sbagliato da parte di persone affette da disturbi alimentari. Semplicemente le Agenzie sanitarie occidentali non hanno approvato Ozempic per la perdita di peso.
«L’aumento della domanda di Ozempic ha portato a carenze che si prevede continueranno per tutto il 2023», spiega una recente nota dell’Aifa del 6 marzo 2023. «Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale. Una tardiva consapevolezza della situazione di esaurimento delle scorte può comportare l’impossibilità per i pazienti di acquisire le dosi necessarie, con possibili conseguenze cliniche come l’iperglicemia. […] Ozempic è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label e attualmente mette a rischio la disponibilità di Ozempic per la popolazione indicata».
I rischi di chi assume Ozempic senza prescrizione medica
La dottoressa Rossella Strano, specialista ambulatoriale ed endocrinologa, e il dottor Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, spiegano a Open per quale motivo non è una buona idea improvvisarsi nell’assumere il farmaco per perdere peso senza prescrizione medica. «Ozempic sta scarseggiando e nei prossimi mesi sarà peggio – spiega Strano -, abbiamo ricevuto una allerta al fine di contingentare la prescrizione di questo farmaco. Si tratta di un genere di farmaci che prevedono la prescrizione mediante piano terapeutico, poiché presentano un alto costo e sono indicati in base a problematiche cardiovascolari o renali».
Proprio non esiste un farmaco approvato appositamente per il dimagrimento anche se non si è obesi o diabetici? «Esiste un farmaco che è stato approvato e autorizzato per la perdita di peso, della stessa casa farmaceutica: il Saxenda (principio attivo liraglutide) presente in Italia come nel resto del mondo – continua l’endocrinologa -, anch’esso utilizzato inizialmente per i pazienti diabetici. Ad alto dosaggio si è visto che ha ottime capacità nella perdita di peso. Liraglutide e semaglutide appartengono entrambe alla stessa famiglia di agonisti del recettore GLP1, un ormone intestinale che agisce nella riduzione del senso della fame. Prodotto dalle cellule del piccolo intestino, che rallenta lo svuotamento gastrico, dando al cervello il segnale che lo stomaco è pieno, dando quindi un senso di sazietà».
Tutti gli agonisti del recettore GLP1:
- delaglutide
- exenatide
- exenatide LAR
- liraglutide
- lixisenatide
- semaglutide
L’importanza di valutare rischi e benefici
Perché Ozempic che è così importante nel trattamento di diabetici e obesi, è diventato appetibile per chi vuole perdere peso? «Nel paziente diabetico che presenta anche problemi di obesità prendevamo due piccioni con una fava. Oltre al miglioramento del profilo glicemico trovavamo anche un miglioramento del profilo metabolico in termini di riduzione del peso. Questo per noi è una marcia in più – aggiunge Strano -, però ancora non è stato approvato a tale scopo. Questo mi sembra lo snodo più importante».
Come spiegavamo all’inizio i benefici devono superare gli eventuali rischi; una valutazione che cambia se da un diabetico passiamo a una persona sana che desidera apparire più snella. Insomma, tutti questi farmaci non sono privi di effetti collaterali. «Anche perché se parliamo di dimagrire vanno assunti anche ad alte dosi – spiega la dottoressa -. Paradossalmente a basse dosi gestiamo obesità e diabete; ma alcuni di questi farmaci, compreso il Saxenda, per avere un effetto dimagrante necessitano un dosaggio più alto. Questo significa che all’aumentare delle dosi aumenta anche la probabilità di incorrere negli effetti collaterali, che sono importanti. Passi la nausea, ma ti può dare anche vomito, dolore addominale, pancreatiti e problemi alle vie biliari. Non vanno presi a cuor leggero. Non mi sognerei minimamente di dare un farmaco del genere a un paziente che ha avuto in passato coliche biliari, o calcoli biliari che gli possono portare come conseguenza una pancreatite».
Le “ragioni” di un successo improprio
Visto che parliamo di farmaci che comportano una spesa importante, come si spiega che Ozempic abbia avuto questo successo improprio rispetto a Saxenda, il cui principio attivo è stato approvato appositamente per la perdita di peso? «Forse perché Saxenda viene somministrato quotidianamente – spiega Strano -, perché ha una emi-vita di circa 12 ore. Va titolato: si parte con basse dosi e poi si arriva a quella massima tollerata. Invece Oxenda richiede una somministrazione settimanale, quindi comoda per pazienti diabetici e obesi, perché significa una maggiore aderenza alla terapia: mi faccio una puntura e se ne riparla la prossima settimana». A questo si aggiunge la faciloneria di chi decide di iniettarsi questo farmaco perché ha visto degli influencer su TikTok che lo raccomandano, ignari degli effetti collaterali.
«Molti pazienti sospendono questi farmaci perché non riescono a tollerare gli effetti collaterali – conferma l’endocrinologa -, solitamente vanno scemando nel corso della terapia ma vanno discussi col medico. Queste persone che hanno comprato il farmaco solo per dimagrire con chi si confrontano?» Per i diabetici questo farmaco invece è veramente un salva-vita. «Il paziente rinasce -conclude Strano -, anche con basse dosi, perché ha un deficit di questi ormoni su cui agisce il principio attivo, controbilanciando il glucagone e gli ormoni controregolatori. Invece nei pazienti obesi che non sono diabetici occorrono dosi molto più alte. Poi non tutti rispondono allo stesso modo. Chi si improvvista nell’assumere questo farmaco rischia di creare problemi a se stesso e a chi ne ha realmente bisogno». Ora si dovrà optare per altri farmaci. «I competitor ci sono, ma Ozempic aveva dato dei risultati molto più promettenti».
La gestione della fame nelle diete
Sembra che il problema principale che porta all’acquisto improprio del farmaco sia scongiurare il fallimento di una dieta ipocalorica. «Il farmaco viene usato per spegnere la fame – spiega Parpaglioni -, e questo è un grande problema, perché significa che moltissime persone vedono il dimagrimento come conseguenza di un periodo di sofferenza e di fame, di sacrifici. Deve invece essere chiaro che solo una minoranza dei casi soffre la fame se la dieta è fatta bene, e quindi non c’è alcun bisogno di prendere farmaci per contrastarla». Queste persone hanno un problema (reale o percepito che sia), chiamato eccesso di peso. «Ma l’unico modo che conoscono per risolvere il problema è una condotta che li farà soffrire per altri versi – continua il biologo nutrizionista -, per fame. Così, cercano di nuovo una soluzione, e rischiano gli effetti collaterali del farmaco (di nuovo, un terzo problema) per spegnere la fame e riuscire a mangiare di meno senza soffrire. Tutto ciò è quanto meno disfunzionale e non tiene conto nelle necessità dell’organismo: non bisogna mai mangiare troppo poco, e quindi è inutile preoccuparsi della fame, anche se si deve perdere peso.
Oltre agli effetti collaterali propri del farmaco, quindi, abbiamo anche l’effetto di aiutare le persone a mangiare troppo poco senza risentirne. «Cosa che può portare anche a problemi di malnutrizione – conclude Parpaglioni -. Un doveroso accenno anche ai disturbi alimentari. Le persone affette da anoressia o da altri disturbi possono vedere in questo farmaco usato off label un modo per assecondare la patologia, cosa che è estremamente rischiosa. È bene quindi che la questione sia monitorata da vicino».
In Italia è presente un altro farmaco basato sullo stesso principio attivo di Ozempic. Si tratta del Wegovy, autorizzato nell’Unione europea in quanto «si presume che regoli l’appetito aumentando la sensazione di sazietà nonché riducendo al contempo l’assunzione di cibo, la fame e la voglia di cibo». Come riportato dall’Aifa in un documento di inizio 2023, viene classificato come medicinale soggetto a prescrizione medica.
Leggi anche:
- Disturbi alimentari, più del 20% dei casi riguarda giovani uomini. «La salute mentale non ha genere»
- Disordini alimentari, in Italia ne soffre un giovane su tre. L’allarme dei medici: «Oltre la metà delle regioni italiane non è in grado di curare i disturbi»
- «Non ho maltrattato le atlete, mi accusano per vendetta»: la difesa dell’allenatrice interdetta per maltrattamenti
- È morto a 33 anni Waffler69, il tiktoker che mangiava cibo spazzatura anche scaduto: colletta online per il funerale
- Abusi nello sport, al via il protocollo tra Coni e Procure: «Così tuteleremo le vittime di violenza»
- Abusi nella ginnastica, la confessione di una coach: «Ho sbagliato sapendo di sbagliare: avevo l’autostima sotto i piedi»
- Ginnastica, il racconto del padre di un’ex atleta: «Percosse e danni alla colonna vertebrale. Denunciai ma fu inutile»