Guerra in Ucraina, il capo della Wagner: «Putin ci ha tagliati fuori dai rifornimenti»
Il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin ha detto che la sua compagnia è stata tagliata fuori dalle comunicazioni speciali con le autorità russe. La punizione sarebbe scattata a causa delle sue richieste di fornire munizioni. «Siamo stati “tagliati fuori” da Putin», ha detto Prigozhin secondo quanto riporta il suo servizio stampa citato dalla Cnn. «Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono stati spenti tutti i telefoni speciali in tutti gli uffici e anche bloccati tutti i passaggi ai dipartimenti responsabili delle decisioni», ha scritto sul canale Telegram del suo ufficio stampa, aggiungendo che chiederà le forniture di proiettili attraverso i media. Intanto in un’intervista a La Stampa il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky Mykhailo Podolyak ha detto che la Russia sta facendo convergere su Bakhmuth «i resti del suo esercito professionale, così come le compagnie private, le più capaci». Come il Gruppo Wagner e le unità degli Zeki, i prigionieri mobilitati dalle carceri. «È fondamentale per loro avanzare in questa direzione. Noi, pertanto, abbiamo due obiettivi: ridurre il più possibile il loro personale capace, e fissarli in poche battaglie chiave logoranti, per scompaginare la loro offensiva e concentrare le nostre risorse altrove, per la controffensiva di primavera. Dunque, oggi Bakhmut è completamente efficace, persino superiore ai suoi compiti chiave», ha spiegato Podolyak.
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