Il barcone del naufragio di Cutro tenuto insieme con graffette e chiodi arrugginiti
Erano graffette e chiodi arrugginiti a tenere insieme il fasciame dello scafo del Sammer Love naufragato a Steccato di Cutro. Il legno era marcio e scrostato. I resti del barcone su cui erano i naufraghi sono sulla spiaggia della cittadina in provincia di Crotone. La foto che oggi pubblica il Corriere della Sera mostra quel che resta dell’imbarcazione recuperata dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Con tutte le sue anomalie strutturali. Che possono essere state causate dall’impatto con le rocce presenti nei fondali a poche decine di metri dal naufragio. Ma anche dalle condizioni del peschereccio. Che si è disintegrato nell’impatto causando morti e dispersi: ieri è stato trovato il corpo della 73esima vittima. Una bambina di 6 anni. Con lei sono 29 i minori morti: 20 avevano tra gli 0 e i 12 anni di età. «Dalle foto è difficile stabilire quali parti del barcone siano quelle recuperate e se rappresentano la prua, la poppa o i laterali. Diventa quindi arduo fare un’analisi tecnica sulle condizioni e, soprattutto, accertare la spugnosità del legno, o, se i chiodi arrugginiti hanno contribuito a staccare i rinforzi dell’intelaiatura del barcone», spiega al quotidiano Marco Ferrando, docente di ingegneria navale all’Università di Genova. L’imbarcazione ha avuto anche un’avaria al motore: «Una barca con quel mare e con un motore in panne non è governabile. In ogni caso gli scafisti si sono presi un rischio avvicinandosi così tanto alla riva».
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