Verso l’emergenza sbarchi entro l’estate, allarme dei servizi segreti al governo: «Dalla Libia pronte a partire 685mila persone»
Nei report settimanali sull’immigrazione, che vengono inoltrati con cadenza settimanale al governo, i servizi segreti italiani hanno evidenziato che in Libia sono presenti 685mila persone pronte a partire e attraversare il Mediterraneo per sbarcare sulle coste italiane. Negli ultimi giorni, oltre al drammatico naufragio di Cutro, gli sbarchi sono andati via via crescendo, con migliaia di arrivi sulle coste italiane. Una situazione che, secondo gli 007 italiani, potrebbe rappresentare il preludio di una nuova ondata di sbarchi, a cui il governo italiano – unitamente all’Unione Europea – dovrà saper dare risposte «concrete», come dichiarato a chiare lettere dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’anno scorso sono sbarcati in Italia 104mila migranti, in parte anche a causa della pandemia. Ma secondo le previsioni dell’intelligence i numeri di arrivi per il 2023 saranno esponenzialmente superiori. Dall’inizio del 2023, i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 17.592, il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (5.976). E per far fronte a questa situazione ed evitare nuove tragedie, l’esecutivo si è più volte confrontato con il governo Tripoli per contenere le partenze dalla sola Libia, ma il controllo territoriale – con questi numeri – risulta essere impraticabile.
Che fare, dunque? Il governo Meloni intende puntare sul rafforzamento dei corridoi umanitari e sul rafforzamento dei programmi di trasferimento dalla Libia in Italia per le persone fragili e vulnerabili, richiamando anche l’Unione Europea all’accoglienza nella ridistribuzione dei migranti. La presidente della Commissione Ue von der Leyen, rispondendo alla lettera inviata dalla premier italiana, ha annunciato nelle scorse ore uno stanziamento di mezzo miliardo di euro per il «reinsediamento» in Europa di 50mila migranti attraverso i corridoi. Ma visti i numeri, non potrebbe bastare per la ricollocazione dei migranti. Ma non solo. Un altro fronte che desta preoccupazione è quello della tenuta – già fragile – dei centri di accoglienza italiani, dove attualmente sono ospitate 109.294 persone. Ma davanti a una nuova ondata di massicci arrivi, i timori per la tenuta e la sostenibilità delle strutture d’accoglienza e la ridistribuzione nei centri italiani, che potrebbe andare in cortocircuito.
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