Borse volatili dopo la decisione della Bce, Lagarde: «Nessuna crisi di liquidità in vista, non è il 2008»
Giornata volatile per i mercati finanziari dopo l’apertura in forte rialzo di questa mattina. L’annuncio di un prestito della Banca svizzera centrale fino a 50 miliardi di franchi a Credit Suisse sembrava aver rassicurato gli investitori, poi è arrivata decisione della Banca centrale europea di alzare i tassi di mezzo punto percentuale che ha raffreddato l’ottimismo della mattinata. Nel primo pomeriggio, il Ftse Mib di Milano è arretrato dello 0,5% mentre lo spread è salito a 196 punti base. «Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti», ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, precisando che le prossime decisioni sui tassi saranno prese «in base ai dati». La presidente della Banca centrale europea ha detto di non vedere una crisi di liquidità e che il settore bancario «è molto, molto più forte del 2008». In caso la situazione dovesse cambiare, però, la Bce ha «tutti gli strumenti disponibili che siamo pronti ad attivare quando e se necessario», ha aggiunto Lagarde. In giornata era intervenuto sulla questione anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha criticato la decisione della Bce di rialzare i tassi di un altro mezzo punto. Secondo il titolare della Farnesina, la Bce «non si sta muovendo nella giusta direzione, anche se oggi c’è stato un inizio di ripensamento. A nostro giudizio non è un buon modo di affrontare l’inflazione». Tajani ha poi aggiunto: «Io condivido quello che dicono il governatore di Bankitalia e il presidente di Confindustria: con questa linea si mettono in difficoltà famiglie e imprese». Negli Usa, Wall Street ha aperto in calo, con il Dow Jones che cede lo 0,69% e il Nasdaq lo 0,51%.
La mattinata delle borse
Questa mattina i principali indici europei aveva aperto in rialzo, con il Ftse Mib che dopo aver perso il 4,6% mercoledì 15 marzo, ha guadagnato l’1,62%. Stesso rialzo per Francoforte, poi Parigi all’1,64% e Londra all’1,35. Il titolo di Credit Suisse era balzato del 40% in avvio di seduta, annullando le perdite di ieri. Ma l’ottimismo iniziale si è poi raffreddato e tutte le piazze hanno rallentato. Piazza Affari nel corso della seduta è andata in negativo a -0,04%, per poi tornare a 0,3%. Un movimento che però sembra coinvolgere con meno evidenza anche le altre Borse europee. Francoforte si attesta al +0,3% e Parigi al +0,57%. Il gruppo svizzero guadagna il 23% a Zurigo. Mps e Bper sono invece finite in asta di volatilità. Cattive notizie anche per Eni al -1,27%. Buone invece per Saipem al +3,99%, Iveco al +1,25, Erg al +1,73%, Moncler al +1,4%, Enel al +0,88% e Snam al +0,76%.
Leggi anche:
- La Bce alza i tassi di interesse di 50 punti base, Lagarde: «Il sistema è solido»
- Conti segreti, riciclaggi, fallimenti: come Credit Suisse è diventata Debit Suisse e cosa può succedere alle banche italiane
- Crac bancari e spettro recessione, ora la Bce potrebbe rallentare la corsa dei tassi. La scommessa degli analisti: «Aumento dimezzato a 25 punti base»
- Banche sotto pressione dopo il crollo di Credit Suisse. Quanto rischiano gli istituti Ue con il rialzo dei tassi?
- Credit Suisse crolla e le borse europee tornano a soffrire
- Crac Svb, Moody’s taglia il rating delle banche americane ma non frena Wall Street e le borse europee
- Crac banche Usa, Leo (viceministro Economia): «Confidente non contagi Ue. Mercati? Diamo tempo per capire» – Il video