La borseggiatrice di Milano: «Porto a casa fino a 1.000 euro al giorno ma ho i sensi di colpa»
Nei giorni scorsi abbiamo parlato dei video virali pubblicati sulla pagina Instagram “Milano Bella da Dio” che ritraggono furti ai danni di pendolari e turisti nella metropolitana milanese. Ieri Nicholas Vaccaro, autore della maggior parte dei filmati, ha spiegato che li fa gratis e che invia tutto alla questura. Oggi il Corriere della Sera intervista una delle donne ritratte nei video. Dice di chiamarsi Ana, ha 29 anni e 9 figli. Che però non vivono con lei: «Sono tutti in Bosnia. L’ultimo parto c’è stato a dicembre. Se ne occupa mio marito che non lavora. Mantengo io la famiglia. È capitato che in un giorno abbia messo in tasca 1.000 euro, ma è un’eccezione. Anche 500 sono tanti, visto che la gente gira con poco contante». Lavora sette giorni su sette dalla mattina alla sera. Quando stacca va «a casa, in zona Niguarda. Nell’appartamento comprato dai miei genitori. Lo condivido con amiche e parenti».
Ana, 29 anni e 9 figli
Ana spiega che si apposta dove i passeggeri comprano i biglietti: «Così posso vedere dove mettono il portafogli. Quando decido di entrare in azione scelgo i soggetti più vulnerabili, di solito le donne. Mi sfilo il giubbotto e me lo porto al braccio, nascondendo la mano con cui frugherò nella borsa. Se pesco uno smartphone va bene uguale». Ana dice di aver ereditato il mestiere dai suoi genitori «che adesso vivono in Spagna in un’altra casa di proprietà. Una delle mie sorelle s’è ribellata a questa vita. Ora fa la parrucchiera. Non abbiamo più rapporti e si vergogna del suo cognome». La ragazza spiega che è stata la zia a iniziarle al mestiere: «Avevamo 13 anni. Lavoravamo nella metropolitana di Roma. Tuttora mi divido tra Milano e la Capitale, dove abbiamo un altro tetto. Mi sposto in treno, non ho la patente né vita sociale. Mio marito è molto geloso».
L’esempio della sorella
Luca Cagilio le chiede se non ha mai pensato di seguire l’esempio della sorella: «Troppo tardi. Adesso dove vado? Ho nove figli. Non so fare niente, sono semianalfabeta. L’unica cosa che mi riesce è rubare. Ma a volte ho i sensi di colpa». Dice che non andrà mai in pensione: «Mia zia, a 50 anni, è ancora in pista». Dice che i video virali le danno fastidio ma non reagisce quando viene filmata. E sostiene che il pericolo più grande è «la concorrenza. Ci sono ladre itineranti che nel week end raggiungono Milano in camper». Infine, dice di non temere il carcere: «Con un bimbo appena nato? Non mi portano più nemmeno in caserma. Prima ci finivo anche più volte al giorno. Ma venivo sempre rilasciata perché incinta o madre di un bimbo piccolo».
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