Zelensky dopo il mandato di arresto internazionale per Putin: «Almeno 16mila bambini ucraini sono stati deportati con forza dall’occupante»
«Finora è stato possibile restituire solo poco più di 300 bambini di tutti quelli che sono stati portati via con la forza, rapiti in Ucraina. È ovvio che devono essere restituiti tutti. È ovvio che continueremo a fare di tutto per questo. Per aver restituito ogni ucraino, ogni donna ucraina, ogni nostro figlio». Queste le parole che il leader di Kiev Volodymyr Zelensky ha pronunciato durante il suo discorso serale, riportato da Ukrinform. Ma Zelensky non si ferma alle promesse, passa anche alle minacce, affermando che l’impegno sarà anche rivolto a far sì che «ci sia reale responsabilità per chi ha commesso questa deportazione, dal capo dello stato terrorista a tutti gli esecutori». «Oltre 16mila casi di deportazione forzata di bambini ucraini da parte dell’occupante – prosegue il presidente ucraino – sono già stati registrati in procedimenti penali indagati dalle nostre forze dell’ordine. Ma il numero reale e completo potrebbe essere molto più alto». Un attacco che arriva a distanza di poche ore dal mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per il presidente russo Vladimir Putin, in quanto ritenuto «responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di bambini e di trasferimento illegale di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia». Secondo la Corte, i reati sarebbero stati commessi nel territorio occupato ucraino almeno a partire dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa in Ucraina.
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