Cgil, Landini rieletto segretario generale attacca Meloni: «Qui esalta l’unità nazionale mentre in Cdm votano l’autonomia differenziata» – Il video
La Cgil ha rieletto oggi sabato 18 marzo il suo segretario generale, confermando la fiducia in Maurizio Landini. Con il 94,2% di voti favorevoli, l’assemblea riunita a Rimini per il XIX congresso nazionale gli ha rinnovato il mandato di guidare il sindacato per i prossimi quattro anni. La proclamazione è stata accompagnata da un lungo applauso della platea. «Vi ringrazio», sono state le prime parole di Landini. Che pochi minuti prima, nel corso del suo intervento di chiusura, aveva voluto mettere in chiaro la posizione del sindacato rispetto al governo, il giorno dopo la discussa visita al congresso Cgil della premier Giorgia Meloni. Con l’esecutivo, ha detto oggi Landini, c’è «una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c’è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento». Compreso, se necessario, lo sciopero: «Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana», ha aggiunto Landini.
Il rieletto segretario generale del sindacato ha poi polemizzato in particolare con alcune delle dichiarazioni fatte dalla premier nel suo intervento di ieri al congresso. «La Presidente del Consiglio ieri ci ha ricordato che era il giorno dell’unità nazionale. L’Unità è un valore molto importante. Io la ringrazio naturalmente di aver richiamato questo valore così importante, ma vorrei che lei se ne ricordasse oggi giorno, di quel valore», è la stoccata di Landini. Meloni aveva infatti esaltato l’importanza della ricorrenza: «Oggi è il 17 marzo, quando si celebra la nascita statutaria della nostra nazione. Sono 27 anni che il capo del governo non partecipa al congresso della Cgil. Era normale che fosse il presidente del consiglio più lontano da questa platea ad essere qui? Io penso di sì, perché penso che questa possa essere l’occasione di celebrare l’unità nazionale. La contrapposizione ha un ruolo educativo per le comunità, ma l’unità segna il comune destino». Tutto molto bello, se non fosse stato per una strana coincidenza con l’agenda del governo, sottolineata da Landini: «Non solo il 17 di marzo. Se ne ricordasse anche il 18, il 19 e il venti, il 21 e il 22 e il 23. Come si fa a votare il 16 in Consiglio dei ministri l’autonomia differenziata e poi venire a raccontarci a noi il 17 che lei è per l’unità nazionale?».
Video credit: Alexander Jakhnagiev/Vista
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