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Roma: attirato con l’inganno, lo minacciano e derubano in tre. «Così ti passerà la voglia di incontrare gli uomini»

18 Marzo 2023 - 08:46 Redazione
Il gruppo è stato arrestato dai carabinieri di Castel Gandolfo: sono accusati di aver derubato almeno 11 ragazzi

Pensava di andare a un appuntamento, si è ritrovato vittima di un agguato. È la storia di Elia, nome di fantasia, oggi raccontata da Repubblica Roma. Tutto inizia dopo aver contattato un ragazzo per un incontro sull’app Grindr: «Dovevamo vederci ai Castelli per fumare insieme una sigaretta e trascorrere la serata insieme». E invece, una volta giunto sul posto, è stato braccato da tre ventenni perugini che dopo averlo minacciato di morte gli hanno rubato 350 euro. Uno di loro lo avrebbe invitato ad appartarsi in macchina, mentre gli altri due si nascondevano sui sedili posteriori, bloccando le braccia all’ignara vittima dell’inganno e impedendogli di urlare. E inveendo: «Devi fare tutto quello che ti diciamo altrimenti ti ammazziamo. Vedrai che dopo questa sera ti passerà la voglia di incontrare gli uomini».

L’aggressione

E ancora: «Tua madre non si vergogna di un figlio così?». Mentre lo minacciavano avvicinando un accendino ai suoi vestiti. Alla fine, Elia è stato costretto a cedere: «Mi hanno accompagnato allo sportello delle Poste Italiane – racconta -. Uno dei tre è sceso con me e mi è rimasto accanto prendendo poi il denaro. A quel punto mi hanno lasciato in strada. In preda alla paura ho solo sperato che non avrei voluto mai più rivederli. Sono tornato a casa a piedi». I tre sono stati arrestati dai carabinieri di Castel Gandolfo. Sono accusati di aver derubato almeno 11 ragazzi di Roma con lo stesso modus operandi adottato per Elia. Ad altre vittime hanno anche rivolto frasi palesemente omofobe come «Sei un frocio di merda». «C’è chi ha preso anche pugni e rimediato lividi. Tutti siamo stati rapinati tra febbraio e marzo», è quanto ha ricostruito Elia con “Gay help line”. Che adesso sta sostenendo le vittime. La coordinatrice Alessandra Rossi spiega: «Abbiamo offerto subito supporto legale e psicologico alle persone coinvolte, sostenendo tanto chi ha denunciato quanto chi non ha ancora trovato il coraggio di farlo».

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