«Tacchi alti, almeno 7 cm»: la polemica sul dress code richiesto alle donne per un evento a Padova
Una donna discinta, coperta solo da un lenzuolo che mantiene sul petto, sorseggia un calice di vino. L’ammiccante locandina, condivisa su Facebook, è stata usata per annunciare la sesta edizione di Bollicine in villa, festa con degustazione di vini francesi, prevista per l’1 e 2 aprile a Villa Farsetti a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia. Un invito che nelle ultime ore ha sollevato non poche polemiche, e non tanto per la flebile correlazione tra la ricorrenza enogastronomica e una modella seminuda, quanto per il dress code richiesto dagli organizzatori dell’evento. Abiti eleganti per lui, tacchi di almeno 7 cm per lei: questa la divisa con la quale è stato richiesto agli avventori di presentarsi alla cena di gala dopo la degustazione, in un ristorante di Trebaseleghe (Padova). La pietra dello scandalo risiede proprio nella scomoda mise imposta alle ospiti. La parte del post che riguardava il dress code, dunque, è stato rimossa. Rimangono tuttavia i commenti indignati: «Se mi invitate i 7 cm di tacco ve li tiro in testa. Va bene lo stesso?». E ancora, come ricostruisce Repubblica: «Il metro per misurare i tacchi lo portiamo da casa o lo troviamo lì?». Domanda dalla risposta non scontata: sarebbe stato misurato da alcuni «addetti all’ingresso». Accuse di sessismo che hanno colto alla sprovvista gli organizzatori, che al Corriere del Veneto hanno spiegato, confusi: «Nelle passate edizioni chiedevamo 10 centimetri, poi 9, ora addirittura abbiamo abbassato a sette». Magnanimità che non è stata accolta positivamente dalle utenti, e che ha portato gli organizzatori a eliminare il testo incriminato. Nonostante al Corriere si ostinino a ripetere: «Nessuna si è mai lamentata, e anche in questa edizione abbiamo già il sold out».
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