Nuovo blitz contro l’Ong Memorial: perquisite le abitazioni degli attivisti a Mosca
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La polizia russa ha fatto irruzione nelle case di diversi dipendenti dell’ong russa Memorial, insignita del premio Nobel per la pace nel 2022 insieme al dissidente bielorusso incarcerato Ales Byalyatski e al Center for Civil Liberties. Secondo quanto riferito da un attivista dell’organizzazione a Novaya Gazeta, gli agenti russi hanno perquisito le residenze di alcune delle figure di maggior spicco dell’organizzazione tra cui il co-presidente Oleg Orlov, Nikita Petrov e Yan Rachinsky. Le perquisizioni sono iniziate intorno alle 7.30 ora di Mosca e, secondo quanto riportato dal Moscow Times, sarebbero collegate a un’indagine penale avviata di recente con l’accusa di presunta «riabilitazione del nazismo» da parte del gruppo. Almeno due membri dell’ong sono stati prelevati dalla polizia e interrogati. Secondo la legge russa, la «riabilitazione del nazismo» è un crimine punibile con la detenzione in carcere fino a cinque anni. Gli investigatori russi avevano precedentemente aperto un’indagine penale sul gruppo nel febbraio 2022. Entrambi i casi sono incentrati sulle accuse secondo cui il database di Memorial di oltre 3 milioni di vittime della repressione sovietica contenga una manciata di collaboratori nazisti. In precedenza, le autorità russe hanno ordinato la chiusura della sede di Memorial nel dicembre 2021 e lo scioglimento dell’organizzazione, sulla base della controversa legge relativa agli «agenti stranieri». Fondata nel 1989, Memorial da decenni ha l’obiettivo di fare luce sui crimini commessi dal regime totalitario di Stalin e si adopera per preservare la memoria delle sue vittime e documentare le violazioni dei diritti umani in Russia.
March 21, 2023
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