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«Per 200mila euro lo ammazzo»: le minacce e i pestaggi della baby gang dei liceali a Roma

22 Marzo 2023 - 12:28 Redazione
aggressione baby gang
aggressione baby gang
Dall'inchiesta emerge il profilo del presunto leader della banda: un diciottenne, figlio di professionisti, che si caratterizzerebbe per spregiudicatezza, violenza, e ambizione sfrenata

Dall’inchiesta sulla baby gang che spaccerebbe hashish e terrorizzerebbe i minorenni tra Grottaferrata e Vigna Clara emerge che il presunto leader Federico, 18 anni, si caratterizzava per spregiudicatezza, violenza, e ambizione sfrenata. Il ragazzo, figlio di professionisti e prossimo alla maturità allo scientifico, è ai domiciliari dal luglio del 2022. In un’intercettazione risalente al 30 maggio del 2022, oggi raccontata dal Corriere della Sera, affermava: «Che se ‘nventamo Marcolì per fare una botta di soldi?». Il suo interlocutore è – scrive il quotidiano – il conducente del taxi che trasportava il giovane sprovvisto di patente. «Quella cosa là delle carte di credito…», gli risponde. Al che Federico ribatte: «Niente carte di credito. Tocca levà 200mila euro a un cinese sopra un treno. Sono d’accordo con un terzo». Poco conta la provenienza di quei soldi: «Ma chi se ne frega di chi sono».

Anche perché il piano sarebbe stato, idealmente, già messo a punto: «Il cinese prende il treno che passa sotto la Manica. Quando entra nel cesso, lo ammazzo, e scendo a Parigi». Il progetto di un omicidio a sangue freddo: «Per 200mila euro lo ammazzo, i sicari a Napoli ne prendono 2.500», spiega al tassista incredulo. Il delitto non sarà mai messo a punto. Ma, come sottolinea la Squadra Mobile, dimostrerebbe «la volontà del giovane di ottenere subito somme di denaro». E la sua propensione alla violenza. Lo testimonierebbero i sette video dei pestaggi a due minorenni al Vallone, una radura vicino a Grottaferrata. «Spedizioni punitive», secondo la Squadra mobile, che Federico non avrebbe eseguito da solo, ma con altri cinque ragazzi della gang, coi quali – si legge – avrebbe condiviso un «box arredato stile banda criminale». Il liceale Manfredi Morra, 19 anni, arrestato ad aprile del 2022 per spaccio a corso Francia, sarebbe stato il suo braccio destro.

Pestaggi e minacce

Uno dei pestaggi risalirebbe al 10 ottobre 2021: in quella data il gruppo avrebbe aggredito Giorgio e Simone, due ragazzi accusati di aver “spifferato” agli amici i traffici di Morra legati all’hashish. «Se esce la notizia che state qui al Vallone, muori», dice Federico a Giorgio. Manfredi a quel punto gli avrebbe puntato un coltello alla gola, e successivamente l’avrebbe colpito con calci e pugni in testa e sul corpo. Poi sarebbe arrivato il turno di Federico, che si sarebbe fermato solo quando Manfredi afferma: «Basta, ha la faccia deforme». Federico: «Basta? È un infame». E ancora Manfredi: «Smettila, lo abbiamo pestato tutto il giorno». Quello è il momento, in cui Federico avrebbe preso Simone per farlo penzolare sul burrone: «Qui c’ho ammazzato tanta gente».

Tra i profili che emergono dalle carte ci sarebbe anche quello di Stefania, 16 anni, fidanzata di Federico. La ragazza alla quale voleva impedire di partecipare alle feste. E a cui, lo scorso 18 luglio, avrebbe raccontato al telefono: «Mi chiama Carmelo, quello dei Casamonica, per un affare. Gli dico, ti piace quel tennis di Marco? Mi fa sì, ma costa 25mila euro. Te lo faccio prendere a 10 mila, gli assicuro». «Faccio finta di trattare con Marco. Che glielo vende a 12mila, mentre il prezzo vero è 8mila. Quattro mila di più, abbiamo smezzato con Marco», avrebbe concluso ridendo.

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