Tinto Brass compie 90 anni: «Oggi per me fare un film sarebbe impossibile, ma non ho molestato nessuno sul set»
Il regista Tinto Brass compie 90 anni. E oggi si racconta in un’intervista pubblicata sul Corriere del Veneto. Prima del colloquio con Sara D’Ascenzo in scena arrivano la seconda moglie Caterina Varzi e Maria, giovane studentessa di origine polacca alta, bionda e statuaria. Brass spiega prima di tutto perché i suoi film sono ancora attuali: «Perché sono film caratteristici. Fin dall’inizio sono stati film che cantavano la libertà, con le donne e con il sesso. E questo i giovani me lo riconoscono e nelle mie immagini si riconoscono». Il regista è stato sempre considerato dalla critica «un anarchico. Dal primo film in poi, Chi lavora è perduto . Ma i miei film sono sempre andati bene».
L’incontro con Fellini
Poi Brass racconta il suo incontro con Fellini: «Aveva saputo di questo progetto e aveva voluto conoscermi. Sono andato da lui al bar Canova di Piazza del Popolo e gli ho raccontato la trama. Lui mi ha detto: “Ah, sì, anche io faccio un film così, ma come fai coi soldi? Non è costoso?”. E io: “Mah, non so, costerà 40 milioni…”. E lui: “Quaranta milioni? Pensavo 4 miliardi! Questo film non si può fare”. E così l’ho fatto io». Già che c’è, racconta la sua prima volta: «Avevo sedici anni. Al Lido. in spiaggia, mi hanno spiegato la teoria. Poi sono andato in un casino a Venezia. Eravamo in tanti amici, ma poi, quando ci hanno chiesto i documenti gli altri sono scappati e sono rimasto solo io. È stato bellissimo». Brass spiega che non può più soddisfare i suoi desideri con Caterina: «Ma lei mi dà ancora tanta speranza e tante illusioni». E ancora immagina: «Sì. La guardo mentre si spoglia, come quando da piccolo guardavo le domestiche dal buco della serratura». Per lei è stato molto importante il nonno pittore, Italico. «È stato lui a darmi il nome, Tinto. E anche mia nonna, che era russa di Odessa».
Le attrici
Infine, dà i suoi giudizi sulle attrici che hanno lavorato con lui. A partire da Anna Ammirati: «Bravissima. Ha detto che verrà presto a trovarmi, non mi ha mai rinnegato, mi ha sempre amato». Poi c’è Stefania Sandrelli: «Grandissima attrice. Per La Chiave mi proposero Sandrelli che era un po’ dimenticata. Con me è stata bravissima. È venuta poco tempo fa, è stato un pomeriggio emozionante». Segue Anna Galiena: «Non mi ha amato. Nel primo giorno di riprese, alla fine della prima scena io le ho messo le mani sul seno, le mi ha fulminato. Il film è andato avanti lo stesso, ma il rapporto non ha funzionato. Eppure era stata lei a proporsi». Infine c’è Deborah Caprioglio: «Ho litigato con Tinta per Deborah. Non mi ricordavo il nome. Era molto calorosa e simpatica. E libera, molto libera». In conclusione Brass dice che per lui sarebbe impossibile fare un film: «Ma non ho mai assolutamente molestato nessuno sul set. Chi ci stava era consenziente, ma sempre fuori dal set. Si prendevano degli impegni per dopo».
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