Il governo Meloni sfodera per la prima volta il golden power: colpito Carrai, amico personale di Renzi
Imprenditore, amico personale di Matteo Renzi e, con il senatore, ha condiviso le traversie giudiziarie per l’indagine sulla Fondazione Open. Marco Carrai, la cui storia professionale ha spesso sfiorato vicende e personaggi politici di rilievo, si trova suo malgrado a fare i conti con un mondo politico contrapposto a quello del centrosinistra toscano, a lui più famigliare. Il governo, per la prima volta da quando si è insediato, ha deciso di ricorrere al golden power per bloccare la vendita di Tecnologia Intelligente srl, società appunto di Carrai. Giorgia Meloni lo fa tramite decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Palazzo Chigi, così, ha posto il veto sulla cessione dell’azienda di Carrai, dal capitale di 10 mila euro e costituita lo scorso luglio, all’olandese Nebius Bv, società fondata un mese prima di TI srl e amministrata da un cittadino olandese – scrive il Fatto quotidiano – Alfred Alexander de Cuba, nato nelle Antille olandesi e residente allo stesso indirizzo della Nebius, ad Almere, pochi chilometri da Amsterdam.
L’acquisizione sarebbe avvenuta per una cifra pari a quella del capitale sociale ma, spiega il giornale di Marco Travaglio, avrebbe garantito alla realtà di Carrai di ricevere un prestito da 2 milioni erogato da Yandex. «Quest’ultima è la cosiddetta “Google russa”, il primo motore di ricerca nel Paese di Vladimir Putin, fondata da Arkady Volozh, oligarca colpito dalle sanzioni occidentali verso Mosca». Perché il governo avrebbe applicato per la prima volta la forma più severe di golden power? La disciplina sostiene che lo Stato possa bloccare o apporre particolari condizioni a specifiche operazioni finanziarie, qualora quest’ultime ricadano nell’interesse nazionale. Nello specifico, riporta il blog di Andrea Giacobino, la società di Carrai ha come oggetto «la ricerca e sviluppo di software it solutions, social network e prodotti legati all’intelligenza artificiale – nonché – lo sviluppo di piattaforme informatiche, robotica, ideazione, progettazione e sviluppo di droni». Potrebbe essere la materia delicata dell’intelligenza artificiale o della progettazione di droni ad aver portato l’esecutivo a bloccare la vendita, anche in ragione che, nella partita, entrerebbero in gioco interessi russi.
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