L’ultima minaccia di Medvedev: «Se serve arriviamo a Kiev o Leopoli. Addestratori occidentali in Ucraina? Legittimo colpirli»
Su quel che dovrà e vorrà fare l’esercito russo in Ucraina «niente può essere escluso» ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russi, Dmitry Medvedev, in un’intervista ai media russi citato dall’agenzia Ria Novosti. Il consigliere di Vladimir Putin torna a lanciare minacce e provocazioni, assicurando che le truppe di Mosca non avrebbero alcun problema a spingersi fino alla capitale ucraina se questo fosse necessario per vincere la guerra: «Se hai bisogno di andare a Kiev, o a Leopoli, allora hai bisogno di andare a Kiev o Leopoli per eliminare questa infezione».
I proiettili all’uranio impoverito
A proposito dei proiettili all’uranio impoverito che il Regno Unito ha annunciato di voler fornire all’Ucraina, Medvedev avverte: «L’ Ucraina dovrebbe soppesare le conseguenze dell’uso di proiettili all’uranio impoverito», sempre che Kiev non voglia «aprire il vaso di Pandora. Penso che al momento le persone che rimangono ancora nello Stato dell’Ucraina dovrebbero riflettere sulla questione se vogliono che tali armi vengano utilizzate. Sono loro che stanno aprendo il vaso di Pandora. Sono loro che lo fanno, non viceversa». Sui tempi possibili della fine della “operazione speciale” russa in Ucraina, Medvedev dice che è «inappropriato» parlarne ora «poiché tale valutazione potrebbe essere fornita solo dal presidente russo Putin».
Militari occidentali in Ucraina «obiettivi legittimi»
Nuove minacce poi sono partite contro i militari occidentali che potrebbero essere inviati in Ucraina per addestrare le truppe locali all’uso dei nuovi armamenti, che per Medvedev sarebbero «obiettivi legittimi» degli attacchi russi. «Se specialisti militari vengono mandati con queste armi, questo è un chiaro segno che un Paese è coinvolto nel conflitto». Tra gli obiettivi potenziali ci sarebbero per esempio i sistemi di difesa Patriot, spiega Medvedev che aggiunge: «Un obiettivo legittimo che deve essere distrutto» perché «sarebbero considerati combattenti».
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