Mattarella sprona il governo: «Su Pnrr è l’ora di mettersi alla stanga». Che cosa significa la sua citazione di De Gasperi
«Mi permetto di rivolgere a voi l’invito che in un contesto ben diverso Alcide De Gasperi rivolse nel dopoguerra, quando occorreva ricostruire l’Italia dalle macerie e insieme edificare una autentica democrazia: è il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di mettersi alla stanga», così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio con una citazione storica piena di significato. L’invito è quello di rimboccarsi le mani e di partecipare attivamente alla ricostruzione di un Paese che ha bisogno di braccia e di menti attive.
La “stanga” di De Gasperi
L’espressione scelta dal capo dello Stato, e da Alcide De Gasperi nel 1949, richiama al linguaggio agricolo: nei carri, spesso di buoi, la stanga è ciascuno dei due elementi anteriori a cui vengono solitamente attaccati gli animali. Nel giugno del ’49 il presidente della Dc usò la metafora al Congresso Nazionale di Venezia nel discorso di risposta al democristiano Giuseppe Dossetti, che fino a quel momento aveva parlato alla «classe operaia» da conquistare e da «liberare dal Partito comunista». Parole che secondo Dossetti dovevano essere «di pungolo alla Dc», con l’appello di avere «un atteggiamento altrettanto virile verso i ceti conservatori di quello che noi prendiamo – e che abbiamo sempre preso – nei confronti dell’estrema sinistra». A quel punto la risposta di De Gasperi: «È vero che ogni governo ha bisogno di un certo stimolo, se volete, di un pungolo (non mi piace la parola, perché ricorda i buoi), ma comunque io accetto anche il pungolo ad una condizione, che a un certo momento quelli che stanno pungolando scendano dal carro e si mettano anch’essi alla stanga». Era un periodo di forte cambiamento e ricostruzione dopo il buio della conflitto mondiale, non privo di scontri e fratture politiche. Dopo più di 70 anni il presidente Mattarella ha scelto di revocare il discorso di De Gasperi prendendo in prestito la metafora agricola utilizzata dall’allora capo della Dc per il tema del Pnrr. «Vi è coerenza nel disegno del futuro tracciato dalla Ue e l’Italia è orgogliosa di esserne parte trainante», ha poi spiegato il presidente in visita a Firenze. «Oggi però ci sono conseguenze pesanti anche nel settore economico, ad esempio con l’inflazione. Una sfida che riguarda tutto il nostro sistema. Sappiamo che partecipazione e unità sono essenziali per la coesione, non vi può essere divaricazione tra economia e società. Bisogna assicurare il progresso a tutto il Paese. Partecipazione e unità che ci indica la Costituzione per lo svolgimento di attività di interesse generale».
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