Tunisia, ancora un naufragio: 34 dispersi, solo 4 persone tratte in salvo. Oltre mille sbarchi a Lampedusa
È la Tunisia il nuovo fronte caldo della rotta delle migrazioni verso l’Italia. Ieri, giovedì 24 marzo, la premier Giorgia Meloni e il ministro Tajani avevano sollecitato Fmi e Unione europea a prestare attenzione alla grave crisi economica che sta attraversando il paese nordafricano e che «mina la stabilità sociale», aveva detto il ministro degli Esteri. Il giorno prima c’era stato l’ennesimo naufragio e oggi sono stati 20 gli sbarchi e oltre 900 i migranti soccorsi o arrivati a Lampedusa dalla rotta tunisina. Il tribunale di Sfax, cittadina portuale dalla quale partono quasi tutte le imbarcazioni, ha segnalato un naufragio: sono 34 le persone disperse, solo 4 sono riuscite a essere tratte in salvo dai soccorritori. Diverse ore prima, su Twitter, Alarm Phone aveva diramato l’allerta: «40 persone a rischio annegamento nel Mediterraneo centrale», si legge nel post, che riferisce anche delle violenze subite dai migranti, «un parente ci ha informato di una barca in pericolo che cercava di scappare, le persone dicono che le cosiddette guardie costiere tunisine hanno rimosso il loro motore, picchiato alcuni di loro e li hanno abbandonati in mare».
March 24, 2023
Le altre operazioni
La Guardia Costiera è stata impegnata anche in operazioni di salvataggio nel mar Ionio, dove sono stati individuati due pescherecci con migranti in area Sar italiana, soccorsi da quattro motovedette, nave Diciotti, nave Aringhieri e un aereo. Altre 190 persone sono poi state raggiunte e soccorse dal team di Medici Senza Frontiere, dopo che la barca su cui viaggiavano è stata stabilizzata dalla nave umanitaria Louise Michel – finanziata da Banksy. I migranti sono stati fatti salire a bordo della Geo Barents, a cui dopo poco le autorità italiane hanno assegnato Bari come porto di sbarco. La nave è diretta verso nord e sono previsti due giorni e mezzo circa di navigazione per raggiungere lo scalo.
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