Strage di Corinaldo, Fedez stavolta parla in tribunale: «Cachet alto, spesa bassa per i biglietti e capienza limitata»
Dopo aver negato per due volte la testimonianza al processo bis per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in mattinata Fedez si è presentato al tribunale di Ancona. I giudici hanno ascoltato il rapper poiché prima della tragedia, avvenuta il 7 e l’8 dicembre 2018 e dove persero la vita cinque minori e una madre 39enne, era stato ospite della struttura e la magistratura vorrebbe fare luce sulle condizioni strutturali della discoteca marchigiana. Arrivato su un van dai vetri oscurati – spiega il Corriere Adriatico – il rapper è entrato e uscito dal Palazzo di giustizia lontano da telecamere e fotografi. Ha risposto alle domande dei pm Paolo Gubinelli, Valentina Bavai e dei legali di difesa e parte civile, parlando anche delle proprie esperienze di dj-set, prima che la popolarità lo portasse a riempire palazzetti e stadi. «Se vendo un dj set a 20-30 mila a un locale con una capienza di 500 persone chi sta gestendo la data è consapevole che il proprietario del locale deve riempire il locale a tappo. Non dico prevedere una tragedia ma problemi di qualche tipo. Almeno uno svenimento ci sarebbe stato», ha detto Fedez citato dal quotidiano locale, dopo aver ribadito che sulle condizioni del locale «non aveva memoria» perché si era esibito due volte alla Lanterna: nel 2015 (486 biglietti venduti) e 2016 (586 biglietti). In un’intervista in tv il cantante aveva già parlato dello «scenario peggiore» accaduto la sera della tragedia di Corinaldo: in aula, rispondendo ai pm, ha quindi confermato il senso delle sue parole a proposito del prevedibile sovraffollamento del locale: «cachet alto, spesa bassa per i biglietti e capienza limitata». Quella stessa sera di circa 5 anni fa si sarebbe dovuto esibire nel locale, in dj-set, Gionata Boschetti in arte Sfera Ebbasta, che a sua volta testimonierà nella giornata di oggi, 24 marzo. Per quell’esibizione, che poi non avvenne a causa della tragedia, hanno ricordato i pm era stato pattuito un compenso di 17.500 euro.
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