Migranti, l’accusa di Piantedosi: «Boom di sbarchi? Colpa dell’opinione pubblica italiana che li accetta»
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi torna a parlare della questione migranti, e in particolare delle oltre duemila persone sbarcate in meno di 24 ore a Lampedusa, con dichiarazioni destinate a far discutere: «C’è anche il fattore attrattivo di un’opinione pubblica che annovera l’accettazione di questo fenomeno», ha detto rispondendo alla domanda del codirettore di Libero Pietro Senaldi su come mai l’Italia sia particolarmente interessata dai flussi migratori. «Altri Paesi sono intransigenti in maniera trasversale tra posizioni politiche diverse», ha continuato Piantedosi, che ha anche sottolineato come per merito della premier Meloni si stia assistendo a un cambio di passo. «Ora il tema è tornato al primo posto dell’agenda europea e bisogna dare atto a Giorgia Meloni del grande merito che ha. L’Europa e i Paesi che incrociano principalmente questo tema devono fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino», ha spiegato il ministro in visita alla scuola di formazione politica della Lega. «Io e Meloni stiamo facendo capire loro che l’unico modo per limitare i movimenti secondari è bloccare gli sbarchi. Noi non ci rassegneremo a che ciò avvenga nei termini e nei numeri con cui sta accadendo».
Attualmente nell’hotspot di Lampedusa ci sono 2.497 migranti. È in corso il trasferimento di circa 300 persone dai padiglioni di contrada Imbriacola verso il porto, dove i migranti verranno imbarcati sul traghetto di linea che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle. A disporre il trasferimento, provando ad alleggerire le presenze, è stata la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale. All’alba di domani, 130 partiranno con un pattugliatore della Guardia di finanza con destinazione Pozzallo. E mentre il ministro dell’Interno ribadisce la linea del governo, ad attaccare la maggioranza è la segretaria del Pd Elly Schlein: «È un misero bilancio quello con il quale la presidente Meloni torna dal Consiglio europeo. Il risultato non solo delle scelte e delle alleanze strette in questi anni, ma anche dell’atteggiamento propagandistico ed euroscettico». E ancora: «Il governo italiano resta isolato nella condivisione di responsabilità sull’accoglienza, con l’Italia costretta dietro i muri dei nazionalisti».
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