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Il progetto di una funivia dal Monte Rosa al Cervino e le critiche degli ambientalisti

25 Marzo 2023 - 08:21 Redazione
funivia monte rosa cervino
funivia monte rosa cervino
La Regione valuta uno studio di fattibilità. Per formare il più grande comprensorio sciistico d'Europa

Un collegamento in funivia tra la Valtorunanche e la Val d’Ayas. Ovvero tra il Monte Rosa il Cervino. Per formare il più grande comprensorio sciistico d’Europa. Ovvero 432 chilometri, la somma tra le piste di Cervinia (già unita a Zermatt in Svizzera) e Champoluc (collegata a Gressoney e Alagna. Oggi del progetto parla Repubblica, segnalando che il nuovo comprensorio alzerebbe la quota neve e allungherebbe la stagione invernale. Oltre a permettere anche a chi frequenta località come Alagna o Gressoney di raggiungere a piedi il Plateau Rosa o arrivare fino al Piccolo Cervino. In termini di Pil il fatturato della regione potrebbe crescere tra gli otto e gli undici milioni secondo le stime dello studio di fattibilità. «In quest’area c’è lavoro per 5 mila persone, di cui la metà stagionali», sostiene Bruce Mc Neill, che a Cervinia ha un hotel e lavora come maestro di sci. «Con il nuovo progetto aumenterebbero i turisti d’estate e noi potremmo stabilizzarli a tempo indeterminato», aggiunge. Il prezzo? Dagli 80 ai 122 milioni a seconda del tracciato. Ma c’è un problema. Quello di passare dal vallone delle Cime Bianchi. Che gli ambientalisti non vogliono far toccare. «È lì che porto i miei amici quando voglio mostrare la vera Valle d’Aosta. Invece della funivia, bisognerebbe trasformarlo in un parco naturale: il turismo sta cambiando e sempre più persone arrivano anche dall’estero per camminare in una natura integra», dice al quotidiano lo scrittore Paolo Cognetti. «Anche il migliore dei progetti ha un impatto ambientale negativo. Bisogna scegliere che futuro vogliamo», aggiunge il presidente del Club alpino della Valle d’Aosta, Piermauro Reboulaz. Le amministrazioni comunali interessate sono favorevoli. Una partnership tra Cervino spa e Monterosa spa, a partecipazione pubblica prevalente, finanzierebbe un quinto della spesa. Il resto sarebbe coperto dalla Regione. Ma subito dopo lo studio preliminare in Consiglio è arrivata anche la petizione che chiede di bloccare il progetto. Bocciata, con 2 favorevoli, 15 contrari e 11 astenuti.

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