Sbarchi, i sindaci in pressing sul governo: «Servono altri 600 milioni per il sistema d’accoglienza»
Nelle ultime settimane, il numero record di sbarchi sta mettendo a dura prova il sistema di accoglienza italiano. Ieri, nell’hotspot di Contrada Imbriacola – sull’isola di Lampedusa – c’erano 1.831 persone, a fronte dei circa 400 posti disponibili. A suonare l’allarme oggi sono le amministrazioni comunali, che chiedono al governo più fondi per reggere l’impatto dell’ondata migratoria. «In termini assolutamente spannometrici dico che per far fronte all’attuale situazione degli sbarchi, e quindi anche per finanziare il sistema dell’accoglienza, i comuni avrebbero bisogno di risorse aggiuntive quantificabili tra i 500 e i 600 milioni», spiega all’Ansa Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione. Una cifra che secondo Biffoni potrebbe salire «oltre il miliardo di euro, nel caso in cui il quadro degli arrivi dovesse ulteriormente peggiorare». Per quanto riguarda l’aumento degli sbarchi, le richieste dell’Anci sono le stesse di sempre: «Più posti del sistema accoglienza e integrazione, un’organizzazione diffusa dell’accoglienza, un numero quanto più ridotto possibile dei Centri per l’accoglienza e soprattutto un’attenzione particolare ai minori stranieri non accompagnati, il cui numero è aumentato tantissimo, e la cui gestione, costosa e delicata, è sotto la competenza dei comuni», sottolinea Biffoni.
Foto di copertina: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI | Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, a una manifestazione antifascista nel marzo 2019
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