Gianni Minà con Alì, De Niro, Marquez e Sergio Leone: «Una combriccola di amici a Trastevere»
Poche persone possono dire di aver conosciuto così tanti personaggi che hanno fatto la storia. Ancor meno, possono dire di esserne stati amici, di averci bevuto un bicchiere di vino, condiviso una risata. O un pasto da Checco Er Carettiere. Gianni Minà, giornalista, documentarista e scrittore morto lunedì 27 marzo a 84 anni, era uno di queste. Sul suo profilo Instagram, nell’ultimo anno, aveva lanciato il progetto Mina’s Rewind, con una serie di foto d’archivio incredibili e di racconti curiosi, che ora sono un testamento prezioso dei suoi ricordi. «Questa foto giustifica il mio lavoro di giornalista. È stata fatta a Roma, a Trastevere, davanti al ristorante “Checco Er Carettiere” ed è la summa di quello che è stato il mio modo di essere, del piacere che dà l’amicizia e della possibilità di riunire una sera d’estate», scrive sotto a uno scatto di gruppo, «per un inatteso gioco del destino, cinque amici avidi di curiosità per ascoltare i racconti del più affascinante tra di noi, Muhammad Ali, un pugile, ma prima di tutto un combattente della vita. Con lui Sergio Leone, un visionario che ha dato al cinema tutta la fantasia possibile, Robert De Niro, che da molti anni viene indicato come il più prestigioso attore dell’arte cinematografica, e perfino Gabriel García Marquez, lo scrittore colombiano premio Nobel che, prima di andarsene da questo mondo, ci ha regalato le pagine più affascinanti della letteratura del ‘900. Una combriccola così è proprio irripetibile e ancora adesso non so capacitarmi di come sia stato possibile riunire, una sera a Roma, questi amici».